La Corte di Assise di Cosenza, presieduta dal giudice Maria Antonia Gallo, ha assolto gli imputati del processo Lanzino. Assolti anche per il delitto Carbone. Per il delitto della studentessa di Rende, violentata e uccisa il 26 luglio del 1988, erano imputati Franco Sansone e Luigi Carbone, quest’ultimo ritenuto vittima di lupara bianca. Infatti, per l’assassinio di Carbone sono imputati Franco Sansone, il padre Alfredo e il fratello Remo. Per l’accusa, Carbone sarebbe stato ucciso perché voleva rivelare quello che sapeva sull’omicidio Lanzino e su altri delitti avvenuti in quel periodo e che coinvolgevano i Sansone. Questa mattina, prima del ritiro in camera di consiglio, è toccato all’avvocato Armando Veneto, difensore di Alfredo Sansone, fare la sua ultima arringa. «Non esiste alcun re della montagna», ha ribadito, più volte, l’avvocato Veneto che ha sottolineato come non esista alcuna responsabilità di Alfredo nel delitto Carbone e men che meno di Franco nel delitto Lanzino. Dopo l’avvocato Veneto, c’è stata la replica del pm della Procura di Paola, Sonia Nuzzo (che rappresenta la pubblica accusa assieme alla collega Maria Camodeca). La Procura aveva chiesto assoluzione per il delitto Lanzino, e l’ergastolo per il delitto Carbone per Franco e Alfredo Sansone. Non erano in aula i genitori di Roberta che sono stati contattati ora telefonicamente dagli avvocati.
(fonte: www.corrieredellacalabria.it)