Un grave atto di denuncia è stato recentemente depositato alla Procura della Repubblica di Castrovillari, sollevando seri interrogativi sulla gestione del canile sanitario. La denuncia, presentata da due associazioni animaliste, accusa le autorità competenti e i gestori della struttura di negligenza e maltrattamenti verso un cane randagio. Secondo la denuncia, il 21 maggio scorso una segnalazione ha messo in allerta le associazioni “Stop Animal Crimes Italia” e “Animal Protection Italia” riguardo un cane randagio, di razza simil pastore tedesco, trovato in condizioni critiche nella zona industriale di Corigliano. Il cane, denominato Ulysses, presentava gravi problemi di mobilità e piaghe infette. Le associazioni, seguendo le procedure previste dalla legge, hanno contattato la Polizia Locale e la responsabile del canile sanitario di Rossano per organizzare il ricovero dell’animale. Nonostante la disponibilità inizialmente confermata, il cane è stato collocato nel canile senza ricevere le cure adeguate, secondo quanto dichiarato nella denuncia. Nei giorni successivi, le associazioni hanno tentato più volte di ottenere l’adozione del cane, assumendosi la responsabilità delle cure veterinarie necessarie, ma le richieste sono state sistematicamente respinte. Inoltre, le denunce riportano che, nonostante le comunicazioni e le richieste di adozione, il cane è stato soppresso il 3 luglio, pochi giorni dopo. Le accuse principali riguardano: negligenza nelle cure: Il cane avrebbe ricevuto solo una parte delle terapie necessarie, mentre la struttura sanitaria avrebbe chiuso anticipatamente, impedendo un’adeguata assistenza. Ostruzionismo nella gestione delle adozioni: le richieste di adozione sono state ignorate o respinte senza giustificato motivo, nonostante l’animale avesse evidenti necessità di cure specialistiche e amorevoli. Soppressione ingiustificata: la decisione di sopprimere il cane sembra essere stata presa senza una valutazione completa della sua condizione e senza considerare alternative di trattamento. Nella denuncia si chiede alla Procura di esaminare questi presunti abusi e irregolarità e di accertare se vi siano stati violazioni delle normative vigenti in materia di benessere animale. Le associazioni coinvolte hanno anche espresso la volontà di costituirsi parte civile per ottenere il risarcimento dei danni morali e materiali subiti e per garantire che i responsabili siano perseguiti secondo legge.