Questa la sentenza emessa al termine di una lunga camera di consiglio dal Gup presso il Tribunale di Castrovillari Carmen Ciarcia, che ha disposto l’assoluzione per insussistenza dei fatti in favore di tutti gli imputati e per tutti i reati loro contestati.
LE ACCUSE I due ex sindaci, i dirigenti, funzionari e tecnici comunali erano accusati di abuso di ufficio, alterazione e deturpamento ambientale per avere, ognuno in ordine alle rispettive qualità, deteriorato, deturpato e alterato nell’equilibrio chimico, fisico e biologico il tratto di mare “Ionio” prospiciente la fascia costiera del Comune di Rossano, consentendo lo smaltimento di rifiuti costituiti da acque reflue urbane non adeguatamente depurate, provenienti dall’impianto di depurazione comunale sito in località “Sant’Angelo” e sversate in mare mediante condotta sottomarina. In particolare si contestava loro, a vario titolo, di aver posto in essere una sistematica e perdurante condotta omissiva per non aver attivato tutti gli interventi necessari atti ad impedire lo sversamento delle acque reflue non correttamente depurate provenienti dal depuratore comunale di Località Sant’Angelo di Rossano quali fattori idonei ad innescare conseguenze gravi, complesse ed estese, potenzialmente capaci di mettere in pericolo la vita e/o l’incolumità fisica di un numero indeterminato di persone
IL PROCEDIMENTO Sin dall’inizio, tramite i propri difensori, gli imputati si sono dichiarati estranei ai fatti contestati, cercando di dimostrare sia l’insussistenza dei fatti loro addebitati sia il proprio impegno per la soluzione dell’annoso problema dell’inquinamento nel territorio. In accoglimento delle tesi difensive, all’esito della camera di consiglio, il Gup ha sancito l’insussistenza dei fatti emettendo una sentenza assolutoria per tutti.
(comunicato stampa)