I FATTI In data 21 settembre 2018 i Carabinieri hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare presso l’abitazione di due, dove sono stati rinvenuti il fucile e le cartucce, non regolarizzati con denuncia di detenzione e, pertanto, posti sotto sequestro quali corpo di reato. Nel corso della perquisizione si è reso necessario procedere anche all’apertura di una cassaforte a muro, per la quale gli indagati hanno dichiarato di non essere in possesso della chiave. Non essendo possibile un immediato intervento dei Vigili del Fuoco, i Carabinieri si sono avvalsi di un fabbro, nominato Ausiliare di P.G., che ha proceduto a tagliare e aprire la cassaforte. L’intera attività è stata descritta in un apposito verbale nonché in una Comunicazione di Notizia di Reato a cui ha fatto seguito l’iscrizione di madre e figlio in qualità di indagati.
L’ITER PROCESSUALE Nell’ambito del procedimento penale, è stata fissata l’udienza preliminare dinanzi al competente Tribunale di Cosenza. La difesa degli imputati ha depositato un proprio fascicolo contenente indagini difensive e ha chiesto di poter celebrare e definire il processo con il rito abbreviato. Richiesta accolta dal Gup che, all’esito della camera di consiglio dopo le discussioni delle parti, in accoglimento delle tesi difensive dell’Avv. Francesco Nicoletti ha assolto entrambi gli imputati.
(comunicato stampa)