Dialetto e tradizioni. Domani al Circolo culturale i versi di Gemma Calabrò in una discussione collettiva

Nei meandri dei nostri ricordi, molto spesso basta ritrovare una parola, un detto, un modo di dire che ci evoca il passato, che ci lega alle persone care in un mondo ormai lontano. È la forza della lingua, capace di essere una madeline proustiana alla riscoperta dei nostri sapori antichi. Così è il dialetto, una lingua nella quale nasciamo e nel quale ritorniamo nel momento dei sentimenti più forti, più intensi della nostra dimensione umana.

Ed è proprio il dialetto che l’autrice Gemma Calabrò ha scritto le sue rimanze più belle, stralci di vita vissuta ed emozioni che fanno parte della sua esperienza di donna, di figlia, di moglie e di cittadina di questa società odierna in una vena nostalgica di un passato ancora vicino ma sentito così lontano. U temp ciciulia, un sun pittule e cummare, pubblicato da Informazione & Comunicazione, ritorna in questo periodo natalizio ponendosi come una strenna di Natale da offrire a grandi e piccoli.

Nella prestigiosa cornice del Circolo culturale rossanese, a Piazza Steri, nel centro storico di Rossano, i declamatori in dialetto rossanese accompagneranno il pomeriggio di discussione e dibattito collettivo tra i tanti esperti sul tema che parteciperanno, in un momento festoso e di ritrovo, alle porte del giorno dell’Epifania. Autori di libri, imprenditori, rappresentanti di associazioni e storici si ritroveranno per parlarne insieme.

Appuntamento a giovedì 4 gennaio alle ore 17.00 presso il Circolo culturale. Ad accoglierci sarà il presidente del circolo Antonio Guarasci, accompagnato dai tanti invitati a partecipare alla discussione, in un momento di elogio della lingua madre come elemento di espressività e forza collettiva.

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