Il dialetto e le radici, in un mondo sempre più orientato verso la tecnologia, la modernità e il futuro. La custodia della lingua madre, il dialetto, gioca un ruolo fondamentale nel plasmare il pensiero e l’espressione dei nostri antenati, soprattutto in situazioni di analfabetismo. Al circolo culturale rossanese si è svolta la seconda presentazione del libro di Gemma Calabrò edito da Informazione & Comunicazione ’U tempə ciciulia (un sun pittule ’e cummare) al prestigioso Circolo di Piazza Steri di fronte a una sala stracolma.
La redattrice Erminia Madeo ha accompagnato gli ospiti da una riflessione all’altra in uno scambio proficuo e interessante, alternando i contenuti con declamazioni in vernacolo delle filastrocche tratte dal libro, arricchite dai commenti dell’autrice.
Gli scritti di Gemma sono intrisi di elementi del passato e si arricchiscono di odori, colori e sfumature della vita semplice. La discussione ha coinvolto numerosi partecipanti, tra cui Antonella Serpa, autrice di un vocabolario sul dialetto paludese, che è stata spinta come Gemma a rendere omaggio alla sua terra attraverso una pubblicazione. Il professore Franco Filareto ha sottolineato l’importanza del dialetto come lingua d’origine e ha proposto attività di valorizzazione in tal senso, come un corso di glottologia aperto a tutti da far tenere a studiosi della città.
Il libro di Gemma Calabrò lo troverete nella sezione dedicata del sito informazionecomunicazione.it.