SIBARITIDE Distretti sanitari: la notizia di una “svista” trova conferma. Si tratta di un vero e proprio “errore materiale”. Queste sono le tesi istituzionali a cui credere. Sul punto intervengono congiuntamente i sindaci di Rossano e di Corigliano Stefano Mascaro: «Non poteva che essere un errore materiale quello contenuto nell’atto aziendale pubblicato nelle scorse settimane (9 novembre) dall’ASP di Cosenza nel quale veniva confezionata una ripartizione geografica e funzionale dei distretti sanitari che non abbiamo esitato un attimo a considerare aberrante perché contraria ad ogni logica e perché, quindi, destinata a produrre solo un ulteriore peggioramento della già menomata ed emergenziale offerta sanitaria esistente». I due ribadiscono «senza mezzi termini la necessità che la Regione Calabria si determini nell’unica direzione auspicabile e naturale che è quella di fotografare, anche e soprattutto in tema di rideterminazione delle aree distrettuali sanitarie, la volontà politica, già cristallizzata in due delibere consiliari di impulso delle due città di Corigliano e di Rossano, di arrivare alla fusione delle due municipalità. Nonostante sia stato corretto un così definito errore materiale – continuano i due Primi Cittadini – che d’un colpo pretendeva cancellare, perfino nominalmente, le due più grandi ed importanti realtà urbane ed amministrative della Sibaritide, non possiamo dirci soddisfatti fino a quando la governance regionale non esigerà politicamente da tutti i livelli di programmazione e pianificazione, in materia di sanità così come in ogni altro settore, che si tratti di gestione delle emergenze o di governo delle opportunità, il rispetto sacrosanto di un progetto di condivisione socio-culturale e di unificazione amministrativa. Un processo che è già formalmente avviato ed in corso, che è e sarà storico per quest’area della provincia di Cosenza e sul quale urge ormai indire, da parte della Regione Calabria, il previsto referendum per dare finalmente alle due popolazioni la possibilità di determinarsi democraticamente».
(fonte: La Provincia di Cosenza)