ORIGLIANO-ROSSANO. Ricorrerà domani, sabato 31 dicembre 2022, il 48° anniversario della tragedia del mare di Schiavonea in cui persero la vita 12 pescatori.
Anche quest’anno verrà celebrata una cerimonia in ricordo di questa tragedia anche come segno di rispetto, vicinanza e sostegno alle famiglie colpite dall’evento ed all’intero comparto della marineria cittadina, con la deposizione di una corona di fiori in mare.
Appuntamento alle 11, davanti alla Madonnina sul Lungomare di Schiavonea. L’amministrazione, costantemente vicina alla marineria, intende commemorare questo triste evento perché se ne faccia imperitura e collettiva memoria.
Era l’alba di San Silvestro di quarantotto anni fa quando dodici pescatori furono inghiottiti dalla furia del mare e perdettero la vita, lì, a pochi metri dalla spiaggia, sotto gli occhi impotenti dei congiunti e dell’intera popolazione del borgo marinaro. 22 bambini restarono senza padre. Unico superstite di quella tragedia fu Cosimo Marghella. Fu una tragedia nazionale che riportò l’attenzione sulle gravissime condizioni dei pescatori calabresi e della pesca.
L’ente comune in accordo con il dottor Luigi Leotta, della Direzione Marittima di Bari, “Società Italiana per la protezione dei beni culturali, materiali e immateriali”, ha previsto che la corona sarà lanciata in mare da una imbarcazione della Lega Navale.
Nella stessa occasione sarà letta, da Nat Curatolo, nipote di una delle vittime dell’epoca, una parte del racconto, opera della scrittrice e poetessa Maria Curatolo, recentemente pubblicato sulla rivista barese “Vallisa”, dal titolo “U tataranni ira marina e la tragedia del 31 dicembre 1974″. Sarà presente il parroco di Schiavonea che darà una benedizione e pregherà per il momento di commemorazione dei caduti in mare per il lavoro della pesca.
«Quella del 31 dicembre per la nostra marineria – dichiara il sindaco Flavio Stasi – è una data che va ricordata e celebrata per stare vicino e sostenere le famiglie che in quel giorno di 48 anni fa persero un proprio caro, dimostrando che la città non dimentica i propri figli, ma è anche una occasione per riflettere sulle condizioni di lavoro della marineria ed in generale sulle condizioni di lavoro in Calabria. La città di Corigliano-Rossano affonda le proprie radici anche nella secolare tradizione marinara, e per questo conserva il ricordo vivo di quella tragedia come una ferita ancora aperta sulla pelle di Schiavonea e di tutta la città»
comunicato stampa