“Il mondo è un libro, e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina”. Recita così una massima di Sant’Agostino d’Ippona che ben si coniuga con il viaggio compiuto a piedi e in solitario da Don Santino Borrelli da Donnici sino a Roma. Il sacerdote della parrocchia di San Michele Arcangelo non è nuovo a traversate podistiche di questo genere vantando già il famigerato “Cammino di Santiago”, in Spagna, e di recente lo scorso luglio la “Pietralcina-San Giovanni Rotondo- Monte Sant’Angelo” sulle orme di San Pio, in Terra Santa sul monte Athos da “Akko a Gerusalemme” sulla scia di San Francesco d’Assisi, la Vibo-Paravati-Tropea sulle tracce di Natuzza e diversi altri. Partito lo scorso 8 agosto da Donnici, Don Santino ha percorso ben 700 km su un tracciato non segnato con percorsi fatte di strade urbane, superstrade, sterrati di campagna evitando in alcuni casi il traffico e in altri anche qualche pericolo. Alla sera necessario il riposo con l’ospitalità ricevuta in alcuni conventi e strutture religiose o fittando una stanza nei B&B. La domanda più ricorrente che si è sentito ripetere più volte, in questo tragitto, è stata sempre la medesima ossia del perché di questo lungo viaggio. Il buon Don Santino ha sempre risposto col sorriso: «Il perché è molto semplice ossia arrivare alla sede di San Pietro a Roma per professare la propria Fede a Gesù Cristo in obbedienza alla Chiesa. Esperienza di provvidenza, di fiducia nonché di fatica alternata al riposo. Il cammino è sempre un’esperienza bella e costruttiva ma soprattutto che ci pacifica e ci fa incontrare la Misericordia di Dio». Arrivato nella città eterna lo scorso 30 agosto, Don Santino ha celebrato una Messa di ringraziamento nella chiesa di “Gesù Misericordioso” e nell’udienza del mercoledì del primo settembre è stato ricevuto dal Santo Padre Francesco con cui ha avuto un edificante incontro e colloquio. «La meta era Roma ma anche salutare Papa Francesco e chiedergli di pregare per noi. Santo Padre che con grande affetto ha firmato la prima pietra di una struttura multifunzionale che dovrà nascere a Donnici e che si chiamerà “Liturgica” in un progetto di speranza all’interno di un’associazione che porta il nome di “Viandanti di Dio”». Tanti i momenti e le emozioni vissute e custodite nel lungo itinerario: «Ho portato con me la preghiera, come segno una sciarpa con tanti pezzettini di stoffa che rappresentavo le invocazioni di tante persone, nello zaino una piccola icona di Gesù che ho donato a Papa Francesco, la prima pietra della “Liturgica” che autografata dal Santo Padre ho riportato in parrocchia. Come tutti gli altri cammini mi porto dentro l’esperienza personale che difficilmente è spiegabile se non attraverso la condivisione. Camminare è vita con la capacità di cogliere la forza e la debolezza. A chi mi ha detto che ci vuole coraggio per un così lungo cammino ho risposto che ci vuole più coraggio a vivere. Coraggio raccolto dalla preghiera e dall’accoglienza dello Spirito Santo. Segno colto in questa esperienza – ha concluso Don Santino Borrelli- è stato il concetto che mi ha accompagnato per tutto il percorso che risiede nelle parole di San Paolo “Non conosco altro che Gesù Cristo”. E il Papa nell’udienza del mercoledì ha parlato proprio del vivere in Cristo e di non conoscere altro che Gesù Crocifisso». Tornato già a Donnici, Don Santino dopo un salutare riposo, ha ripreso la vita parrocchiale rimettendosi subito al lavoro su altri progetti. Di certo, il buon Don Santino starà già valutando quale sarà la prossima tappa da percorrere rigorosamente a piedi per continuare la scoperta del mondo in nome della Fede.
Cristian Fiorentino