Droga nel carcere di Rossano: nuova operazione della polizia

jihadista

Perquisizione straordinaria nel carcere di Corigliano-Rossano con l’ausilio delle unità cinofile della Guardia di Finanza, che ha portato al sequestro di oltre 100 grammi di sostanza stupefacente.

L’introduzione di droga nelle carceri è un fenomeno sempre più frequente, affermano i rappresentanti del SAPPE, il sindacato autonomo della polizia penitenziaria. L’alto numero di detenuti tossicodipendenti rende particolarmente difficile la gestione della sicurezza nelle strutture penitenziarie, e il carcere di Rossano non fa eccezione.

A complicare ulteriormente la situazione è la grave condizione lavorativa del personale di polizia penitenziaria. Nonostante gli sforzi per aumentare l’organico, molti agenti cercano di trasferirsi a causa delle pessime condizioni di lavoro. Alcuni accumulano 60-70 giorni di riposo non fruiti, 110 ore di straordinario mensile e 150-200 giorni di congedo non utilizzato. Inoltre, le missioni non pagate da luglio a dicembre 2023 e da aprile a giugno 2024 aggravano ulteriormente il malessere, costringendo il personale ad anticipare le spese per il servizio fuori sede.

Le denunce presentate al Dipartimento della Polizia Penitenziaria non hanno portato a soluzioni concrete. La scoperta di oltre 100 telefoni cellulari in una sola perquisizione sottolinea l’urgenza di ripristinare la legalità e migliorare le condizioni di lavoro. I sindacati ribadiscono la necessità di inviare al più presto il Gruppo Operativo Mobile per affrontare le criticità del carcere di Rossano.

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