Pane e marijuana nell’antico forno di San Demetrio Corone, rilevato qualche tempo fa dai genitori per dare un lavoro e un futuro al figlio, che invece viene arrestato dai carabinieri insieme ad altri complici con l’accusa di averlo utilizzato per il deposito e il confezionamento della droga. Proprio “Antico forno” è il nome dell’operazione portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Corigliano Calabro e della Stazione di San Demetrio Corone, coordinati dal procuratore capo di Castrovillari Eugenio Facciolla e dal suo sostituto Simona Manera. Sette complessivamente gli indagati, accusati a vario titolo di spaccio di marijuana. Dopo l’arresto di Pasqualino Rotondaro nel gennaio scorso, il gip Ciarcia ha emesso provvedimenti restrittivi per Fiore Abbruzzese, titolare del forno, e Francesco Straface (entrambi ai domiciliari). Misura in carcere per Giuseppe Lavorato, Kadri Mona, Walter V. Baffa, Demetrio Gabriele. I particolari dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una apposita conferenza stampa, durante la quale il maresciallo Perna comandante della Stazione carabinieri di San Demetrio Corone e il capitano Cesare Calascibetta comandante di Compagnia hanno fornito i dettagli tecnici. Le indagini sono andate avanti per circa un anno e mezzo e hanno consentito di mettere insieme fatti ed episodi apparentemente slegati. Fondamentale il ruolo logistico dell’antico forno.
Dalle indagini è anche emersa l’intenzione, da parte di alcuni indagati, di incendiare le vetture di alcuni carabinieri la cui attività investigativa li faceva sentire braccati e infastiditi. Nel tempo, infatti, i militari dell’Arma avevano effettuato diversi arresti in flagranza e il sequestro di oltre un chilo di marijuana. Sono attualmente in corso controlli anche da parte del personale del Nas sulle gravi violazioni igienico sanitarie rilevate all’interno dell’antico forno.