Non possiamo consentire a nessuno di minare la nostra credibilità di imprenditori e di persone che da oltre un ventennio si adoperano con diligenza e abnegazione nel portare avanti, in un settore tanto delicato quanto difficile, un’azienda che della serietà e della professionalità ne ha fatto una regola di vita. Rendendo le città pulite, diverse dal lontano passato, garantendo i salari ai lavoratori, posizionandosi per credibilità in una ambita collocazione di mercato. Il tentativo squallido di infangare tutto questo lavoro, che richiede sacrificio, non è accettabile né possiamo permetterlo. Siamo consapevoli che il capitolo dei rifiuti è suscettibile di attacchi più o meno leciti che fanno presa nella pubblica opinione, ed è per queste ragioni che non è corretto soffiare sul “vento della calunnia”, mistificando volgarmente fatti e circostanze. Comprendiamo la fase politica, tipica della campagna elettorale, in cui l’insidia della speculazione e della strumentalizzazione prende facilmente corpo, ma non consentiamo l’utilizzo improprio di un linguaggio che si presta a gravi illazioni, confuso e spacciato per “diritto di critica”. E che spesso offende la onorabilità delle persone. Ora basta! Si parla a sproposito, s’imbastisce un teorema accusatorio nel quale si ipotizzano tangenti, forme di corruzione, si mette in dubbio finanche l’azione dei magistrati, e in tutto questo contesto viene chiamata impropriamente in causa l’azienda Ecoross. Lo stato di diritto dice altro: se il Sig. Menin è in possesso di notizie di reato si rechi presso l’autorità giudiziaria e faccia nomi e cognomi. Al contrario resta un gesto di cinica viltà nell’insinuare dubbi e sospetti. A più riprese è stato sottolineato che le percentuali di raccolta differenziata risentono prevalentemente del mal funzionamento degli impianti di smaltimento di proprietà della Regione Calabria e gestiti non certo da Ecoross, come erroneamente lascia intendere il Sig. Menin, che sul punto è in preda alla più totale confusione. I costi di smaltimento sono riconosciuti dal Comune alla Regione la quale ha in gestione gli impianti calabresi, tramite società vincitrice di un apposito appalto. Che, si ribadisce, non è ECOROSS! Né ECOROSS risulta proprietaria di discariche. L’azienda, come è noto ai più, ha avviato in via sperimentale un progetto in contrada Donnanna di raccolta differenziata con il sistema cosiddetto “Porta a Porta spinto” che, gradualmente, produce risultati importanti. All’imprudente Sig. Menin ricordiamo che il progetto è stato presentato e proposto dall’azienda Ecoross in sede di gara. Nello stesso progetto – si ribadisce – abbiamo messo in condizione ogni singolo cittadino di Rossano di effettuare la raccolta differenziata, attuando un sistema di raccolta misto (porta a porta e con cassonetti di prossimità). L’estensione del servizio sperimentale di c.da Donnanna a tutto il territorio non è una decisione di competenza spettante all’azienda, ma all’organo politico che amministra la Città. False e pretestuose sono inoltre da ritenere le affermazioni secondo le quali la Ecoross avrebbe interessi opposti al miglioramento delle soglie di differenziata, in assenza delle quali tra l’altro l’azienda è sottoposta a misure sanzionatorie. Abbiamo più volte ribadito che, perché la percentuale di raccolta differenziata possa raggiungere gli obiettivi sperati, si ha bisogno di un’azione concertativa e sinergica che veda protagonista la Regione in primo luogo (efficientamento e revamping degli impianti), i Comuni (ufficio ambiente e polizia municipale), le aziende conduttrici del servizio di igiene urbana ed i cittadini che devono imparare a differenziare i rifiuti in casa. L’obiettivo è e rimane quello di proseguire nel percorso intrapreso attraverso una serrata azione di formazione e di sensibilizzazione (cittadini/contribuenti, commercianti, imprese, scuola, famiglie, associazionismo, etc). L’attività è in itinere, si va avanti con fare spedito e senza interruzioni, pur ammettendo delle criticità non certo attribuibili all’azienda. Si lavora da anni su questo terreno, la latitanza del Sig. Menin avrà forse impedito all’ambientalista di documentarsi con dovizia, salvo poi risvegliarsi come d’incanto a pochi giorni dall’urna. Una sana società civile respinge con forza azioni di sciacallaggio da parte di chi, a titolo personale, parla a sproposito e senza cognizione di causa. Gettare, con fare sibillino, nella gogna mediatica comportamenti di dubbia moralità con ricostruzioni prive di fondamento anche sul merito, è un atto che l’Azienda ha il sacrosanto diritto/dovere di perseguire. Per queste ragioni saranno intraprese azioni legali a tutela dell’immagine dell’Ecoross e della onorabilità di chi ne fa parte.