Un’azione di sciopero che contrasta con i contenuti dell’accordo sindacale sottoscritto in data 18 giugno 2019 presso Confindustria Cosenza nonché i successivi incontri durante i quali Ecoross ha manifestato disponibilità al confronto constatando, con stupore, un arroccamento delle OO.SS. sulle proprie posizioni. Con il risultato che, ad oggi, nonostante la disponibilità dell’azienda a maggiore esborso economico nei limiti previsti dall’appalto dell’ex Comune di Rossano, i lavoratori non hanno potuto beneficiare di un incremento dell’orario che avrebbe portato con sé un aumento anche dei salari.
Alla base delle rivendicazioni la possibilità, per i lavoratori a tempo indeterminato part time, di incrementare l’orario di lavoro su base volontaria, con modi e tempi su cui al momento non vi è convergenza. E di fronte all’ipotesi aziendale di prevedere una fascia pomeridiana al fine di ottimizzare l’organizzazione del lavoro soprattutto nel periodo estivo caratterizzato da maggiore affluenza turistica con la conseguente esigenza di intensificare le attività operative, si è registrato un atteggiamento di netta chiusura.
Mal si comprende la condotta unilaterale delle sole organizzazioni sindacali Cgil e Uil che, nel lamentare la mancata attuazione degli incrementi degli orari per i dipendenti part time nonché il fatto che l’azienda oltre alle assunzioni stagionali, stia prorogando contratti individuali già cessati al 31 agosto scorso, tenta di definire direttamente la gestione, la programmazione e l’organizzazione del lavoro aziendale stabilendone termini e modalità, eludendo i principi posti a tutela della libertà d’impresa.
Tesi, quelle sindacali, del tutto immotivate e infondate. Calpestato persinol’accordo sottoscritto il 18 giugno 2019, presso la sede di Confindustria Cosenza, tra la Ecoross e le stesse OO.SS. Cgil, Cisl e Uil nel quale si concordava che in coincidenza con il periodo compreso tra il 15 giugno e il 15 settembre di ciascun anno, ai lavoratori in forza presso il cantiere di Rossano con contratto a tempo indeterminato part time, fosse applicato, su base volontaria e con apposito accordo scritto individuale, un incremento, anche temporaneo, dell’orario di lavoro.
Contrariamente alle tesi addotte dal sindacato (Cgil e Uil), l’azienda ha comunicato alla Rappresentanza sindacale unitaria un incremento di orario articolato su n. 2 giornate e ha richiesto l’espressa adesione, su base volontaria, da parte dei singoli lavoratori. Da tale momento, non per decisione aziendale o per mancanza di volontà della stessa, i singoli lavoratori si sono sottratti dal procedere alla stipula degli accordi individuali.
Da allora si sono succeduti due ulteriori incontri (il 15 luglio 2019 e il 7 agosto 2019) presso Confindustria Cosenza e alla presenza del Sindaco di Corigliano Rossano. In entrambe le occasioni la società ha ribadito la legittimità del proprio operato e disponibilità al confronto, evidenziando che l’incremento dell’orario di lavoro avrebbe consentito ai lavoratori part time, su base volontaria, di ottenere riflessi positivi anche in termini di aumenti retributivi, registrando tuttavia assoluta intransigenza e posizioni incomprensibilmente oppositive da parte delle Organizzazioni Sindacali.
Ad oggi, pertanto, pur avendo la società proposto gli incrementi di orario nei termini e con le modalità concordate con i sindacati a giugno, pur avendo ulteriormente fornito disponibilità alle richieste sindacali proponendo la riduzione della fascia pomeridiana a due volte al mese al fine di ridurre anche eventuali disagi per i lavoratori, si trova di fronte a un’azione di sciopero proclamata senza concrete motivazioni.
Per la Ecoross l’azione sindacale così proposta non rispetta le previsioni delle vigenti disposizioni in materia di sciopero né tutela gli interessi economici e giuridici collettivi di una categoria di lavoratori. L’azienda, pur riconoscendo il diritto di sciopero quale strumento democratico e imprescindibile, auspica una attenta verifica in merito alla legittimità dell’azione, anche al fine di limitare i disagi per il mancato espletamento di un servizio pubblico essenziale nei confronti della cittadinanza, unico soggetto realmente colpito da tale iniziativa.
Stupisce l’atteggiamento di talune sigle sindacali con le quali l’azienda ha intrattenuto da sempre positive relazioni improntate al massimo rispetto delle reciproche posizioni. Lascia infine oltremodo perplessi il dover prendere atto di un evidente mal celato ostruzionismo nei confronti di un’azienda che, in netta controtendenza al dato nazionale, assume personale, si conferma sempre puntuale nei pagamenti, effettua costantemente investimenti anche in termini di sicurezza del personale. (comunicato)