Sul merito, dunque, ci sarà da attendere gli sviluppi. Un dato è certo: abbiamo bisogno di un Consiglio comunale più elevato nei contenuti e negli interventi. E non credo vi sia un problema solo di qualità che a tratti pure manca, ma prevalentemente di organizzazione. E bene ha fatto il sindaco Stasi a lanciare un monito dopo avere sentito per lunghe ore le varie componenti quando invita i colleghi consiglieri ad “ascoltarsi” allo scopo di trovare almeno qualche punto convergente. Si, perché spesso manca proprio questo! Interventi che si ripetono per contenuti e forma. In molti prevale un alone di protagonismo paragonabile ad atteggiamenti adolescenziali come quando si vuole avere l’ultima parola a tutti i costi. Quasi una corsa a chi dovesse dire la sua, nella consapevolezza che avrebbe ripetuto cose già dette. Il leit motiv è forse la visibilità? Quando non si ha nulla da dire è meglio tacere se ci si ripete. Non a caso esistono i capigruppo, anche se per la verità sono tanti. Pur in assenza delle famose scuole di partito, in Assise civica ci si deve arrivare preparati, dopo riunioni politiche preliminari in cui si stabilisce chi deve parlare e cosa deve dire. Non si può andare all’avventura. Ne va di mezzo per l’appunto la qualità, l’efficienza, l’efficacia. Dovremo gradualmente arrivare a consigli comunali più produttivi e meno noiosi. Qualcuno dirà: si paga lo scotto dell’inesperienza? Proprio per questo meglio ascoltare, avere pazienza e formarsi, almeno nelle fasi iniziali. Dico questo perché oggi questa città è sotto riflettori e deve poter dare il meglio partendo proprio dalla prima istituzione, il Consiglio comunale.
Matteo Lauria – Direttore responsabile I&C