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Editoriale. Contraddizione di Sant’Angelo: Residenze e movida in conflitto

Sant’Angelo, una volta cuore pulsante della movida sul lungomare rossanese, oggi si trova al centro di un acceso dibattito che mette in luce una serie di scelte politiche discutibili e contraddittorie. Recentemente, alcuni residenti di nuovi complessi residenziali (non sarebbe stato più appropriato realizzarvi insediamenti ricettivi? ) hanno sollevato lamentele riguardo l’inquinamento acustico e la mancanza di quiete pubblica. È importante chiarire fin dall’inizio che non si tratta di una questione di colpe individuali, né degli acquirenti né dei costruttori, ma piuttosto di un problema di scelte politiche incoerenti. Una città che si definisce turistica dovrebbe essere in grado di armonizzare le esigenze di chi vi abita con quelle di chi vi si reca per svago. A Rossano, però, sembra che le politiche urbane abbiano preso una direzione che favorisce la residenzialità a scapito dell’intrattenimento, creando una situazione di conflitto. Negli anni passati, Rossano è stata un vivace centro di movida, specialmente nella zona dello scalo in piazza B.Le Fosse. Il famoso “triangolo della movida” era un luogo di ritrovo per giovani e meno giovani, dove il divertimento e la socializzazione erano all’ordine del giorno. Oggi, questa vitalità sembra essere svanita, soffocata da politiche che non supportano adeguatamente gli operatori turistici locali. Le politiche urbane dovrebbero tenere conto delle caratteristiche e delle vocazioni dei territori. Nel caso di Sant’Angelo, si è preferito puntare su uno sviluppo residenziale in un’area che già ospitava attività ricreative consolidate. Questa scelta ha inevitabilmente portato a una serie di problemi: Inquinamento acustico: I residenti reclamano il diritto al riposo, costringendo le attività di intrattenimento a dover affrontare controlli continui e costi elevati per l’adeguamento acustico. Questo non solo penalizza gli operatori del settore, ma rischia anche di spegnere quel poco di movida rimasta.

Insediamenti ricettivi insufficienti: In una città che dovrebbe puntare sul turismo, la carenza di strutture ricettive è un grave handicap. Sant’Angelo, con il suo lungomare, avrebbe potuto essere un’area ideale per la costruzione di alberghi, ristoranti e locali, capaci di attrarre turisti e vivacizzare l’economia locale. Inadeguatezza delle infrastrutture: Gli insediamenti residenziali richiedono infrastrutture adeguate. Il depuratore di Sant’Angelo, come evidenziato, è sottodimensionato rispetto alla nuova portata demografica, causando problemi di fuoriuscita di liquami e rischi per l’ambiente e la salute pubblica. Viene da chiedersi: considerato che l’impianto di depurazione di Sant’Angelo è notoriamente sottodimensionato e costruito per 20mila abitanti a quali collettori si sono allacciati i recenti insediamenti residenziali? Gli operatori turistici di Rossano si trovano in una posizione svantaggiata. Se da un lato Schiavonea rappresenta un polo turistico di massa ben sviluppato, dall’altro Rossano non può essere abbandonata a un destino di secondarietà. Anche gli operatori di Rossano pagano le tasse e contribuiscono all’economia locale, e meritano un supporto adeguato. È fondamentale che le politiche cittadine siano inclusive e tengano conto delle diverse esigenze. Penalizzare gli operatori turistici di Rossano significa non solo privarli di opportunità, ma anche perdere potenziali flussi turistici che potrebbero rivitalizzare l’intera area.  La situazione di Sant’Angelo è un chiaro esempio di come scelte politiche sbagliate possano avere ripercussioni negative su una città e i suoi abitanti. È tempo che Rossano riveda le proprie strategie urbanistiche e turistiche, adottando un approccio più equilibrato e lungimirante. Solo così sarà possibile valorizzare tutte le potenzialità della città, garantendo benessere ai residenti e attrattiva ai turisti. In un mondo sempre più competitivo, non possiamo permetterci di trascurare nessuna risorsa.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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