Il tutto è democraticamente partecipato perché norma l’Agenda Urbana del POR Calabria dal 2014-2020.
Da qui la scelta di ripartire 105 milioni di euro sui Centri Urbani di Livello Regionale (Catanzaro, Reggio Calabria e area urbana di Cosenza-Rende) e 85 milioni sui Centri di dimensione inferiore (Crotone, Vibo Valentia e Lamezia Terme e delle aree urbane di Corigliano–Rossano e Gioia Tauro – Rosarno – San Ferdinando).
E’ palese che qualche cosuccia non abbia funzionato, distrazione, stanchezza, prevaricazione, poca importa. Il fatto è che si gioca al rialzo per Cosenza e per Rende inserendole come Area Urbana tra le Città di dimensione Regionale, parimenti come Area Urbana, Corigliano e Rossano inversamente è inserita tra le Città di dimensioni minori, facendovi rientrare altre grandi poco più di 20.000 abitanti, aggiungendo la voce Porto, ma si sa per quel Porto le risorse sin qui affidatele sono miliardarie.
Come si nota i criteri di selezione sono rigorosi e oggettivi. Del resto davanti a tanta partecipazione come poteva essere altrimenti. L’investimento urbano è notorio, non può che seguire la Dimensione Territoriale in termine di popolazione e superficie, basata sulla lettura dei luoghi. A questo rigore segue la ripartizione di altre risorse milionarie nei vari settori plurifondo, come PON Metro in termini di ferrate e autobus.
La proposta di Legge Graziano è assegnata il 25/10/2016 alla Commissioni I per l’esame di merito, e alla II, per il parere, che le portano a proporre la fissazione del referendum il 24 gennaio 2017. Seguono ricorsi al Tar e Consiglio di Stato. ‘Muina che giustifica ad altri lo slittamento del tempo utile per la fissazione del referendum in avanti, deliberandolo la Regione il 22 Ottobre 2017. Non basta Corigliano Rossano diventeranno la terza Città della Calabria con un vasto territorio e un Porto il primo gennaio del 2018.
Che furbata!
Vengono così a mancarci tra i vari rinvii del Sindaco di Corigliano, poi la ritrosia di quello di Rossano e il gioco condotto dalla burocrazia regionale (non uno solo vi è di questo territorio) circa 45 milioni di euro.
Questa ricercata oggettività deve essere fermata!
Dobbiamo rivendicare il diritto al finanziamento concernente l’anno 2018, di circa 15 milioni di euro e di quelli del 2019 e 20. Devono eseguirsi subito le correzioni dovute. Nulla comunque ha funzionato nel richiamato Sistema di Gestione e Controllo imposto dall’Europa (articolo 72 del regolamento (UE) n. 303/2013).
Cosa ha controllato l’indipendente Autorità di Certificazione?
Il Presidente Mario Oliverio richiami la sua burocrazia alla serietà e ci riconosca i circa 15 milioni di euro dovuti per l’anno in corso, apporti le correzioni per il 2019-20, immediatamente prima della fine di questo mandato. Metta in essere quanto necessario per riconoscere a questa città il ruolo che le spetta nella programmazione regionale sia ordinaria sia straordinaria.
Cosimo Montera – Architetto – componente C100A