Corigliano Rossano – Che fine hanno fatto gli avvocati dell’ex Foro di Rossano, oggi Corigliano Rossano? Regna una dilagante rassegnazione, ognuno rinchiuso nel proprio guscio. Ciò costituisce una contraddizione in termini, poiché tendenzialmente si tratta di una categoria che si presta per sua natura a un eccesso di litigiosità spesso legata a una forma di eccessivo individualismo, d’altronde parliamo di soggetti abituati alle arringhe. A Corigliano Rossano è come se si fossero anestetizzate le menti, è venuto meno quell’impegno sociale d’un tempo, si subisce tutto passivamente. Nei giorni scorsi ponevo la questione dell’affermazione di avvocati castrovillaresi (con cariche importanti all’interno dell’Ordine forense) in terra jonica, un successo straordinario fatto di incarichi professionali di comprovato valore e rilievo. Viene da chiedersi il motivo per cui una certa affermazione si sia conseguita solo dopo l’accorpamento dell’ex tribunale di Rossano a Castrovillari. C’è una qualche relazione tra il successo di alcuni avvocati e la carica che si ricopre? Chi meglio della stessa categoria dovrebbe porsi il problema e rispondere a questi quesiti? E invece il silenzio galoppa. Eppure si parla di una sede giudiziaria (ex Rossano) che, seppure soppressa, ha sul groppone 150 anni di storia. C’è una fondazione costituita dopo la chiusura del presidio di Viale Santo Stefano, ma mal si comprende il ruolo finora svolto. Da altre parti, soprattutto nelle aree vittime di tribunali soppressi, si registra maggiore vivacità, voglia di dire e fare, stimoli a partecipare. Qui, invece, regna la paralisi, a parte qualche singola individualità. Da qualche mese il presidente del Consiglio comunale Avv. Marinella Grillo, pare voglia suonare la campana sulla questione dell’ex tribunale oggi di Corigliano Rossano, il primo per entità demografica dei 30 soppressi in tutta Italia. Francamente l’attivismo che si riscontra in altre realtà è sconvolgente rispetto all’immobilismo corissanese. In queste ore, ad esempio, c’è chi si dibatte sulla riapertura dei tribunali in ambito Covid (https://www.ideawebtv.it/2020/06/04/nuova-geografia-per-i-tribunali/) ponendo la questione delle distanze di sicurezza. A tal riguardo vi sarebbero enormi possibilità di riaprire l’ex presidio in riva allo jonio. E dov’è il dibattito? Chi ne parla? Qual è l’impegno sociale degli avvocati (diretti interessati) in questa fase storica? Quella forense, credo sia una delle professioni più stimolanti dal punto di vista dei movimenti dell’intelletto. Usciamo dal morbo della rassegnazione, evitiamo di esporci solo quando si è mossi da un interesse, e diamo un contributo al miglioramento del contesto sociale ai precipitato, per qualità della vita, ai minimi storici.