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Editoriale. Cultura della donazione degli organi: Un atto di generosità che trasforma vite

Vorrei prendere un momento per parlare di un argomento che tocca le corde più profonde del nostro essere umano: la donazione degli organi. In queste ore, mentre esprimo le mie più sincere condoglianze alla famiglia per la perdita di una giovane mamma a Corigliano Rossano, mi rendo conto di quanto sia importante riflettere sulla cultura della donazione degli organi, sul superare le incertezze e sulla possibilità di donare la vita ad altri che altrimenti non avrebbero speranza. Vorrei innanzitutto complimentarmi con la famiglia per la straordinaria sensibilità dimostrata in un momento così difficile, e con la vittima che ha espresso il desiderio di donare i suoi organi anzitempo. Che cosa sono queste decisioni, se non manifestazioni di un’anima nobile e generosa? È davvero commovente vedere come, anche in mezzo al dolore più grande, l’altruismo possa trovare spazio nel cuore umano.

Personalmente, ho vissuto da vicino l’esperienza nella mia famiglia un cui componente fu coinvolto in un trapianto d’organi. E posso dirvi che ciò che nasce in seguito a un gesto così grande è una connessione umana profonda tra la famiglia che dona e quella che riceve. Perché in fondo, quando un essere umano riceve un organo, riceve anche una parte di quella persona cara che è ormai parte del nostro passato. Ma purtroppo, in Calabria, dobbiamo ancora lottare contro la chiusura mentale che circonda la donazione degli organi. Sono poche le persone che si impegnano attivamente per sensibilizzare sull’importanza di questo gesto, e troppi di noi restano indifferenti di fronte a questa sfida.

Dobbiamo cambiare questo atteggiamento. Dobbiamo parlare apertamente della donazione degli organi, informarci, e soprattutto, prendere una decisione consapevole. Perché ogni donatore potrebbe essere la speranza di vita per qualcun altro. E in un mondo così pieno di difficoltà, donare un organo è forse uno dei gesti più belli e significativi che possiamo compiere.

Così, mentre piangiamo la perdita di una vita, possiamo anche trovare conforto nell’idea che quel gesto di donare gli organi possa portare nuova vita, nuova speranza, e un legame indelebile tra le persone che si incontrano attraverso questo atto di generosità.

Grazie a tutti coloro che, con il loro impegno e la loro sensibilità, continuano a diffondere questa cultura della donazione degli organi. E grazie a coloro che, con il loro coraggio, scelgono di donare la vita anche dopo la morte. Che il loro esempio continui a illuminare il nostro cammino, e che possiamo imparare da loro l’importanza di fare del bene, anche quando sembra più difficile.

Matteo Lauria – Direttore I&C

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