La seconda riflessione è per voi, operatori turistici: Vi chiedo di uscire dall’omertà e dalla paura di parlare. Capisco che in Italia ci siano tante norme difficili da rispettare tutte, creando una condizione di ricattabilità. Ma il silenzio non è la soluzione. Sul fronte rossanese, abbiamo toccato il fondo, siamo ai minimi storici. Sentire che rinomati centri di ricezione hanno subito una riduzione delle entrate del 70%-80% e restare in silenzio è davvero incredibile. Aggiungo una considerazione personale: quando vado ai lidi, mi annoio, perché, salvo rarissime eccezioni, non c’è nessuno. E se il prossimo anno devo riprendere sdraio e ombrellone, non lo farò più. Questo innesca danni irreversibili che colpiscono gli interessi degli stessi operatori, i quali comunque devono pagare tasse e canoni di concessione. E allora, ci vogliamo svegliare o vogliamo continuare a cullarci sugli allori? È il momento di agire, di far sentire la vostra voce, di prendere iniziative concrete per rilanciare il turismo nel Rossanese. Se non si produce reddito, non c’è occupazione e se non si producono posti di lavoro non ci sarà neanche la previdenza (le pensioni!)
Matteo Lauria – Direttore I&C