Editoriale. La formazione della Giunta a Corigliano-Rossano: i rapporti di forza sindaco-gruppi consiliari di maggioranza

È indubbio che la legge 81/93 abbia concentrato molti poteri sui sindaci, alimentando un individualismo che ha indebolito lo spirito di gruppo e la partecipazione democratica. Questo cambiamento ha portato a forme degenerative dell’assemblearismo, dove il ruolo dei partiti è andato progressivamente diminuendo in termini di potere e prestigio. Tuttavia, l’elezione diretta del sindaco ha introdotto una visione bipolare nel sistema elettorale, tentando di bilanciare i poteri attraverso coalizioni politiche che si reggono sulla solida base del consiglio comunale.

Nel contesto di Corigliano-Rossano, il sindaco Flavio Stasi, al suo secondo mandato, si trova a dover tenere conto delle indicazioni dei gruppi consiliari di maggioranza nella formazione della nuova giunta. Pur godendo di una forte stima politica personale nell’elettorato, Stasi non può ignorare il fatto che il suo futuro politico è legato ai movimenti civici e ai partiti interni alla maggioranza. Essendo al secondo mandato e non potendosi più ricandidare, i gruppi consiliari acquisiscono un maggiore potere contrattuale nelle relazioni di forza con il sindaco.

Una giunta politica, quindi, dovrebbe riflettere le indicazioni dei gruppi consiliari, pur rispettando il principio dell’autonomia di scelta demandata al sindaco. Nella consiliatura appena terminata, abbiamo assistito a un fenomeno interessante: i candidati al consiglio comunale che hanno svolto il ruolo di assessore non sono stati eletti. Questo potrebbe aprire a due riflessioni: un cattivo operato degli assessori o, più plausibilmente, una mancanza di autonomia gestionale, con gli assessorati troppo legati alle volontà del sindaco.

A prescindere dalle vicende di Corigliano Rossano, ci si potrebbe chiedere se il vecchio sistema proporzionale puro non possa risolvere il problema dell’eccessivo individualismo, promuovendo inclusività e partecipazione. Un ritorno a un sistema più collegiale potrebbe infatti rinvigorire i partiti, permettendo una partecipazione democratica più ampia e genuina.

Il caso di Corigliano-Rossano evidenzia come l’equilibrio tra autonomia del sindaco e partecipazione dei gruppi consiliari sia cruciale per una gestione efficiente e democratica del governo locale. La formazione della giunta, in questo senso, rappresenta un banco di prova per verificare la capacità del sistema di rispondere alle esigenze della comunità, rispettando al contempo i principi democratici fondamentali.

Matteo Lauria – Direttore I&C

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati: