È con grande preoccupazione che osserviamo il dibattito politico attorno all’abrogazione del reato di abuso d’ufficio. Questa mossa legislativa, se attuata, rappresenterebbe un passo indietro significativo nella lotta contro la corruzione e minerebbe la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche.
Le corporazioni e la cosiddetta “casta” sembrano difendersi ancora una volta, ottenendo una vittoria che va contro gli interessi generali. È deplorevole che coloro che dovrebbero essere i custodi degli ideali di legalità e buon governo si allineino con gli interessi particolari piuttosto che con il bene comune.
Un aspetto interessante da considerare è l’atteggiamento dei sindaci, che sembrano unirsi al coro corporativo. Questo solleva interrogativi sul loro ruolo istituzionale, in quanto essi hanno il compito di fornire indirizzo e controllo, non di gestione. Tuttavia, sembrano essere preoccupati dall’abolizione dell’abuso d’ufficio. Ciò dimostra l’ingerenza della politica nella burocrazia e sottolinea la necessità di proteggere l’autonomia e l’efficienza delle istituzioni amministrative.
Allo stesso modo, la magistratura non è immune da critiche. Quando vengono iscritte sul registro degli indagati componenti politiche per abuso d’ufficio, si può notare un errore di interpretazione del ruolo di tali figure. È importante ricordare che la politica ha solo poteri di indirizzo e controllo, e quindi, non può essere direttamente responsabile degli abusi d’ufficio commessi dai funzionari. Invece di colpire indiscriminatamente le componenti politiche, sarebbe opportuno correggere il tiro, focalizzandosi sulla responsabilizzazione dei dirigenti e rafforzando il concetto di abuso d’ufficio.
L’abuso d’ufficio è uno strumento essenziale per garantire che i funzionari pubblici agiscano nel migliore interesse dei cittadini e che le risorse pubbliche siano gestite in modo trasparente ed equo. Abrogare questa legge sarebbe un grave errore che favorirebbe l’impunità e la corruzione, danneggiando il tessuto stesso della nostra democrazia.
È quindi urgente che le forze politiche, invece di cercare di eliminare l’abuso d’ufficio, lavorino insieme per rafforzare questa norma e adottare misure che promuovano la trasparenza, l’integrità e la responsabilità nella gestione pubblica. Solo così potremo garantire una società più giusta, equa e rispettosa dei diritti di tutti i cittadini.
Matteo Lauria – Direttore I&C