Editoriale. Livellari, la classe dirigente di Corigliano ha la coscienza pulita?

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Corigliano Rossano – A leggere tutti i nomi dei personaggi nominati nella delibera comunale del gennaio 2017, cosiddetta dei “livellari”, c’è da impallidire. Quasi un migliaio di professionisti, commercianti, imprenditori, politici, proprietari di campeggi e villaggi turistici, commercialisti, avvocati, medici, titolari di importanti aziende agricole cittadine oltre a normalissimi cittadini tutti accusati di:
1) Non avere versato regolarmente le quote di terreni ricevute in fitto dal comune di Corigliano per decenni
2) Una parte maggioritaria di essi accusati di avere titolo abusivo di proprietà, in quanto al catasto risultano proprietari di terreni senza atto di passaggio di proprietà. In pratica, sembra che al catasto la proprietà comunale sia stata fatta sparire restando la proprietà dei soggetti che invece sono solo fittuari (il che vorrebbe dire che i funzionari del catasto dovrebbero tutti essere messi in galera, almeno quelli coinvolti).
Da notare che le terre coinvolte sono 1/5 di tutti i terreni agricoli ricadenti, migliaia di ettari, nel comune di Corigliano e sono terre spesso ad agrumeto, quindi che hanno certamente permesso a chi le ha usate di arricchirsi negli anni.
Questa situazione dura da decenni e la pentola è stata scoperchiata nel 2017. Poco importa sapere se è coinvolta in questa storia una senatrice della repubblica dei cinquestelle, per tramite di congiunti diretti , e un deputato sempre cinquestelle( che con la delibera materialmente non c’entra) ma che era a conoscenza dei fatti e per due anni è stato zitto, mentre entrambi avrebbero dovuto rivolgersi immediatamente alla magistratura, secondo le regole di questo movimento e a questo punto dovrebbero solo dimettersi. Poco importa, non solo perché questi due personaggi ormai avevano già perso credibilità per altre vicende in cui c’era pure il conflitto d’interesse, ma qui è tutta la classe dirigente di una città che si è approfittata della generosità del comune, ha lucrato lautamente sui terreni concessi in fitto e ha cercato addirittura di appropriarsene illegalmente. E’ la storia di una città che questa delibera mette sotto inchiesta o perlomeno sotto una lente d’ingrandimento e tutte le aree politiche sono coinvolte, nessuno escluso e anche quelli che politica non hanno mai fatto. Pure il vicesindaco dell’attuale giunta in carica è coinvolto. È la mentalità diffusa a Corigliano (e non solo, perché in Calabria di truffe ne abbiamo viste a decine dappertutto) di approfittare della benevolenza dello stato per i propri interessi fino a rasentare l’illegalità, perché essere accusati dal comune di titolo abusivo di proprietà significa avere cercato di falsificare le carte. La delibera è un atto pubblico e ne allego il link in modo che chiunque vuole la possa leggere e vedere chi sono questi signori. Io mi auguro che la magistratura faccia chiarezza, perché la faccenda è di dimensioni troppo grandi per essere ignorata e ne va del buon nome di una città intera. Non perché a Corigliano siano tutti disonesti, ma perché il comportamento illegale è così diffuso che c’è veramente da chiedersi chi sono i fessi a Corigliano che rispettano la legge dello stato italiano. E invece adesso c’è un sindaco nuovo, Flavio Stasi, che ha promesso di fare pulizia nel comune, e questa inchiesta è la prima prova seria a cui è sottoposto, tra l’altro una scelta difficile. La prima cosa che il sindaco dovrebbe fare è un consiglio comunale ad hoc in cui si decida di far pagare a chi non ha pagato, così le casse comunali coprirebbero qualche debito pregresso, ma dovrebbe anche denunciare lui alla magistratura tutti quelli che sono accusati di titolo abusivo di proprietà. Questo dovrebbe fare un sindaco che vuole cambiare davvero. Inoltre, penso anche che dovrebbe chiedere di fare un passo indietro al suo vicesindaco, sostituendolo con un uomo che non abbia nessun conflitto d’interesse, a meno che costui non dimostri di essere in regola. Vedremo come intende comportarsi e da qui giudicheremo se ha voglia di fare pulizia con l’illegalità diffusa a Corigliano oppure preferisce chiudere gli occhi come hanno fatto molte giunte precedenti. Questa è una macchia sulla nuova città di Corigliano Rossano che non può essere lasciata perdere: qua bisogna decidere se vogliamo stare dalla parte della legge o vogliamo continuare a eludere le leggi della repubblica e commettere abusi e illegalità. Naturalmente, scegliere la strada della legge significa anche trovare delle soluzioni intermedie, per esempio, di fronte a cifre alte rateizzarle o cose del genere, ma tutto deve avvenire con l’obiettivo del ripristino della legalità. E sarà dura perché a Corigliano c’è stato tanto abusivismo edilizio, tanta superficialità nella gestione delle reti idriche, fognarie e quant’altro, nella costruzione delle strade, insomma per rimettere la città sui binari della legge ci vuole un duro lavoro che richiederà tempo. I cittadini hanno votato questo nuovo sindaco proprio perché vogliono chiudere col passato. Quindi aspettiamo di vedere che le cose cambino.


Link dove trovare la delibera comunale con tutti i nomi e i terreni coinvolti:
https://cdn.fbsbx.com/v/t59.2708-21/62599655_2557965430882248_5550993648075669504_n.pdf/allegato-3-delib.-n.-07-09.01.20171.pdf?_nc_cat=111&_nc_oc=AQkDrLJuS0O3lGsPbaCUuUPU21YX6kIFLeUvvWRpqGzbB_0Bw4a6VDa0yKeKxFOlkUA&_nc_ht=cdn.fbsbx.com&oh=42e3ef9376c03dfd2246c94b1b7ddfce&oe=5D3837F9&dl=1&fbclid=IwAR1PrMOHCZr_O7Jo5YeuhwJDg1O7QGVCVycrsCTABCHqe8i3mAw1tCBd1Nw


FABIO MENIN

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