La tratta Sibari-Crotone richiede una riflessione approfondita sulle reali esigenze di quest’ampio comprensiorio. Eventi come la demolizione di Melissa o il festeggiamento del Capodanno a Crotone, seppur lodevoli nel loro intento, sembrano rappresentare solo una superficiale risposta alle profonde problematiche di isolamento che affliggono le popolazioni locali. Pur riconoscendo i meriti dell’amministrazione Occhiuto nell’ambito dell’immagine, emerge la necessità di un cambiamento radicale. Le infrastrutture, quali la SS.106, la tratta ferroviaria e lo scalo aereo, costituiscono il fondamento su cui poggia il futuro di queste terre. La demolizione dell’immobile abusivo di Melissa a favore di un’area camper appare come una soluzione significativa sul piano del ripristino della legalità (tra l’altro di immobili abusivi ce ne sono a iosa), ma l’attenzione da riservare a queste comunità è ben altra.
Chiunque abbia fatto ingresso a Melissa da Nord o da Sud si è reso conto delle vergognose condizione in cui versa la statale 106 jonica. Il che dimostra la colpevole indifferenza nei confronti di queste zone. Le responsabilità si estendono all’intera classe politica, spesso concentrata a preservare gli interessi dei capoluoghi storici a discapito delle realtà più periferiche. La Calabria ionica rimane esclusa da progressi quali l’alta velocità, i finanziamenti cospicui, gli ospedali di eccellenza, i presidi di giustizia, le università, etc etc. Crotone, simbolicamente, persiste nell’essere il fanalino di coda in Italia per qualità della vita, una triste realtà che non verrà certo cambiata da una singola serata di Capodanno. Ciò che serve sono interventi strutturali profondi, tanto a Crotone quanto a Corigliano-Rossano, che possano aprire la strada a una rinascita autentica di queste terre. Per non parlare delle aree pedemontane in via di totale spopolamento. Chissà se con il nuovo anno si svilupperà una maggiore consapevolezza nell’attribuire priorità alle reali emergenze.
Matteo Lauria – Direttore I&C