Ho avuto già modo di chiarire che il codice penale è particolarmente rigoroso in materia di legge sulla stampa, non a caso il direttore responsabile concorre in solido unitamente all’editore e al giornalista (nel caso di un articolo) sia penalmente sia civilmente. E questo vale anche per i comunicati stampa. Se un commento nella pagina fb o sul sito di informazione I&C (testata giornalistica) contiene espressioni offensive rivolte a chicchessia, a rispondere sarà non solo l’autore ma anche l’editore e il direttore responsabile in concorso.
Diventa una giungla, quasi ingestibile, quando il soggetto preso di mira è un politico del passato. Qui inizia un vero e proprio tiro al bersaglio. Premetto, anch’io esprimo dissenso rispetto alla gestione della vecchia partitocrazia, ma non mi sono mai permesso di diffamare la persona o la reputazione della stessa in quanto tale. Chi lo fa è spesso ancorato o a personalismi, o per appartenenza politica opposta, o peggio perché qualche richiesta personale non è stata soddisfatta. Altrimenti non si spiega il motivo per cui tanto livore nei confronti della persona e non già del ruolo svolto. D’altronde, dovremmo pensare che chi sputa veleno contro il politico del passato sia talmente legato al territorio che dovremmo vederlo nelle piazze a protestare contro la chiusura del tribunale, per la sanità, per le infrastrutture, etc etc. E invece neanche l’ombra! E allora, prima che intervenga il legislatore con norme decisamente restrittive sui social, facciamo uso del buon senso, atteniamoci al merito delle vicende e sulle condotte dei politici, mai giudizi sulle persone. Gli effetti: non si involgarisce il dibattito, non si ingolfano le aule di giustizia, il legislatore non interverrà con filtri sui social. L’invito è all’equilibrio, custodiamo questo straordinario strumento dei “social”, evitiamo che intervengano censure sotto la veste dell’opportuno filtro. Pensiamoci ora, prima che sia troppo tardi…
Matteo Lauria – Direttore responsabile I&C
Una risposta
Sono molto d’accordo su quanto da lei scritto nell’editoriale che ho appena letto con molta attenzione. La possibilità di esprimere quello che si pensa,sui social , in televisione, ecc… dà a tutti la libertà di pensiero e di opinione. Ma non dà a nessuno il permesso di offendere ,di mettere in piazza la vita delle persone , di usare un frasario colorito . Concludo con le sue parole che ho apprezzato molto:” Facciamo uso del buon senso, atteniamoci al merito delle vicende e del comportamento dei politici e mai sulle persone. Buona serata.