Al netto delle fantasie raccontate dal sindaco in campagna elettorale sull’argomento, vorremmo sapere dal capo dell’Esecutivo comunale a che punto è l’acquisizione dei 7 milioni di euro destinati alla Città per il risanamento e la mappatura delle condotte, che – da quanto ci risulta – continuano a rimanere fermi in Regione perché nessuno degli amministratori fino ad oggi è stato capace di sollecitare gli uffici preposti ad accelerare l’iter di progettazione e trasferimento dei fondi che vanno a valere sulle risorse del Patto per la Calabria.
E, quindi, invece che lavorare e programmare – così come dovrebbe fare un’Amministrazione comunale virtuosa – ci si impegna a cavalcare l’emergenza, selfandosi a bordo delle autobotti o sui cantieri aperti alla ricerca della falla perduta. Operazioni di propaganda che purtroppo non risolvono i gravi problemi che ci sono in Città: dai centri urbani di Corigliano e Rossano per finire alle periferie. Ed è così che mentre ci sono intere zone che rimangono senza acqua per settimane, senza che nessuno sappia dare una valida soluzione, e mentre si è ritornati a gestire la macchina comunale così come lo si faceva negli anni ’80, rincorrendo le emergenze e spendendo fior di quattrini per comprare i pezzi di ricambio; quei soldi che sono di Corigliano-Rossano – ribadiamo – rimangono fermi in Regione. Eppure quel finanziamento, sicuramente non sarà risolutivo di una emergenza che ci portiamo dietro da decenni ma aiuterebbe il Comune a iniziare a dare le risposte che i cittadini si attendono.
È vero, però, che – rifacendoci alle parole del sindaco – per avviare l’atteso cambiamento ci vorranno almeno un paio di anni. Nel frattempo ci prepariamo alla rivoluzione. Come? Mah, per esempio riducendo le strade dei centri storici di Corigliano-Rossano in una groviera. Anzi no, il primo cittadino, ha ordinato di scavare le trincee, perché altrimenti come si fa la rivoluzione?! Scherzi a parte. Buona prassi dell’ordinaria amministrazione vorrebbe che, ogni qualvolta si procede a dei lavori di scavo, gli stessi vengano richiusi ripristinando lo stato dei luoghi. Quest’abitudine nella nostra città si è persa e non si capisce il perché.
Ma di misteri, a dire il vero, con la gestione Stasi, ce ne sono tantissimi. Come quello dei semafori di Santa Lucia, in un tratto pericolosissimo della Statale 106. Il cui ripristino è stato annunciato per ben due volte dal Sindaco. Ma sono trascorsi quasi 30 giorni dallo spegnimento dell’impianto e ad oggi l’unica cosa che si è riusciti a fare è stata quella di riattivare solo i lampeggianti. E stiamo parlando di un semaforo!
I Gruppi Consiliari di Opposizione: Luigi Promenzio “Civico e Popolare”, Francesco Madeo “Gente di mare”; Giuseppe Graziano, Adele Olivo e Vincenzo Scarcello “Il Coraggio di Cambiare l’Italia”, Gennaro Scorza “Graziano Sindaco”, Costantino Baffa “Lega Salvini”
(comunicato stampa)