CORIGLIANO-ROSSANO – In questi due anni ho fatto ciò che per una Istituzione ritengo doveroso: interloquire costruttivamente con tutti gli attori in campo per provare a risolvere i problemi delle comunità del territorio, senza alcun pregiudizio. L’ho fatto nonostante nel mio percorso politico spessissimo mi sia trovato a denunciare come quello dei rifiuti calabrese spesso risulti un sistema di potere e non di servizio, come certificato dalle commissioni parlamentari d’inchiesta.
Questo spirito costruttivo, evidentemente, non è stato da tutti apprezzato dal momento che ormai da mesi si registrano in tutta la provincia e anche nell’ARO (Aree Raccolta Ottimale) Sibaritide rallentamenti, blocchi e rimpalli, certamente giustificati dalla ormai atavica assenza di impianti lungo tutto il territorio regionale, ma anche da gesti e condotte che creano problemi piuttosto di risolverli.
Tale contesto rende i sindaci, che sono coloro ai quali si rivolgono tutti i cittadini, troppo spesso degli spettatori inermi come soldati in una guerra sprovvisti di armi: una condizione che mortifica le istituzioni e i cittadini e che non è più accettabile. Per questa ragione nella giornata di ieri ho chiesto alla Polizia Locale di constatare la chiusura dell’impianto di Corigliano-Rossano con i mezzi della raccolta in fila e ho dato indirizzo agli uffici preposti di procedere a un esposto alla Procura della Repubblica per i gravi rischi igienico-sanitari causati da questa condotta. Temo sarà il primo di una lunga serie.
Le comunità devono sapere che nella provincia di Cosenza gli impianti di smaltimento disponibili sono solo quelli di Cassano e di San Giovanni in Fiore, insufficienti per recepire gli scarti degli impianti di trattamento di Corigliano-Rossano e Rende, e per questa ragione da settimane si lavora a soluzioni che prevedano lo smaltimento fuori regione, grazie alle quali negli ultimi giorni è stato possibile conferire le eccedenze. Purtroppo, ci avviamo a un’altra estate senza certezze per la quale saranno necessarie misure straordinarie mentre le soluzioni a lungo termine tardano a concretizzarsi dal momento che, ogni qual volta si individuano i siti per realizzare nuovi impianti, subentrano interventi dal sapore elettorale e interessi che puntualmente posticipano le opere.
In questo contesto, nonostante le difficoltà economiche di tutti i comuni, vengono drenati verso i gestori privati milioni di euro dei calabresi ai quali, quanto meno, deve corrispondere la collaborazione necessaria e doverosa per mantenere decorose e sicure dal punto di vista igienico le nostre città, a partire da quelle che ospitano impianti.
Chiederò, inoltre, un incontro urgente, insieme agli altri sindaci dell’ambito, all’assessore regionale all’Ambiente De Caprio e al Presidente ff della Giunta Spirlì, per ottenere provvedimenti urgenti che superino l’inaccettabile situazione attuale. Le Istituzioni non possono essere ostaggio di interessi diversi da quelli delle comunità.
In questa situazione invito la cittadinanza a non perdere la fiducia e a incrementare la raccolta differenziata: grazie a questa nell’ultimo anno, il nostro comune ha risparmiato centinaia di migliaia di euro in termini di oneri di conferimento, denaro che quindi pesa in meno sulla TARI dei cittadini. Spesso le emergenze e gli alti costi che derivano dal contesto descritto sopra scoraggiando così i cittadini, ma quella della differenziata resta la via migliore per tutelare il decoro e risparmiare risorse (Comunicato stampa).