“L’ennesima sguaiata dichiarazione del sindaco di Corigliano Rossano nei confronti della scrivente, “rea” di interessarsi delle problematiche del territorio e di farlo anche per mezzo di note stampa mai offensive e/o oltraggiose dei ruoli altrui, non meriterebbe alcuna risposta. Tuttavia, per il ruolo istituzionale ricoperto dalla scrivente, e per rispetto nei confronti della comunità locale duramente afflitta dalle criticità in materia di rifiuti, mi corre il dovere morale e l’obbligo di fare chiarezza su quale sia l’attuale situazione inerente l’emergenza igienico-sanitaria che nella terza città della Calabria è ormai sotto gli occhi di tutti. Massimo è l’impegno profuso dalla Regione, che ribadisco aver già autorizzato la realizzazione dell’impianto di costo sul territorio (delibera n. 1 del 14 giugno 2022 a firma dell’ing. Bruno Gualtieri, commissario straordinario della Autorità Rifiuti e Risorse Idriche della Calabria), mentre gravi sono le responsabilità da parte dell’Amministrazione Comunale, sindaco in primis, al quale rispondo con un abbecedario di documenti alla mano”.
È quanto dichiara, in una nota, Pasqualina Straface, consigliere regionale di Forza Italia.
“Bastano, difatti, pochi elementi per far meglio comprendere a chi sia ascrivibile la situazione vigente a Corigliano Rossano. Anzitutto, il Dipartimento Tutela dell’Ambiente – Settore 2 Ciclo integrato dei rifiuti – della Regione Calabria, con decreto dirigenziale n. 6704 del 28 giugno 2021 (e quindi esattamente un anno addietro!) ha espressamente autorizzato “un impianto di recupero spinto di materie da Rd e Rur, con annessa sezione di trattamento anaerobico della Forsu, da realizzare in località Bucita del Comune di Corigliano Rossano”, finanziandole a valere sulle risorse degli Obiettivi di Servizio del Fondo Sviluppo e Coesione (FSC) – Azione “Rifiuti”. A tal fine, la Regione ha approvato apposito schema di convenzione da sottoscrivere con la Comunità d’Ambito dell’Ato di Cosenza e stanziato un importo complessivo di euro 44.819.297,36, trovando copertura a valere sulle somme iscritte sul bilancio regionale con DGR n. 108 del 15/04/2016, finalizzate al raggiungimento dell’Obbiettivo di Servizio III – Gestione dei Rifiuti Urbani, già impegnate, con i decreti dirigenziali n. 10912 del 19/09/2016 e n. 17148 del 27/12/2016, per la realizzazione dell’intervento in oggetto. Quindi, carte alla mano, – precisa Straface – il Comune di Corigliano Rossano ha a disposizione circa 45 milioni di euro da parte della Regione e ad oggi, nonostante sia trascorso un anno, non ha provveduto a fare alcunché. Ma se questo è il primo grave e incontrovertibile atto, il secondo fatto del quale si porta a conoscenza l’opinione pubblica rivela l’immobilismo del sindaco di Corigliano Rossano anche in merito all’emergenza rifiuti sul territorio. Difatti, per ciò che concerne le somme spettanti alla società incaricata per il conferimento a Bucita, il Comune di Corigliano Rossano è in debito (udite, udite!) di 1.411,763,87 euro. Tale esorbitante cifra di circa 1 milione e mezzo di euro è dovuta al fatto che per ciò che riguarda il servizio svolto sull’area urbana di Rossano, l’ente locale deve ancora provvedere al pagamento di ben 4 bimestri, avendo assolto solo alle spettanze dei primi due bimestri del 2021, mentre per ciò che interessa l’area urbana di Corigliano, questa non presenta alcun debito pregresso. Morale della favola: il Comune non corrisponde le somme dovute per garantire il regolare conferimento. Incapacità di utilizzare le risorse finanziarie stanziate dalla Regione, da un lato, e crediti a giusta ragione vantati nei confronti del Comune da parte di chi svolge il servizio, dall’altro, rappresentano, pertanto, il deplorevole epilogo di quanto sta accadendo, ormai da settimane, per tutte le strade della città di Corigliano Rossano. Questi sono i fatti, circostanziati e documentati, dinnanzi a siffatto analfabetismo istituzionale”.
Comunicato stampa