Se il processo di internalizzazione dovesse non andare in porto, saremmo davvero al dramma sociale!
Qualora fosse confermato il decreto interministeriale presentato alle parti sociali lo scorso 1° agosto, si scriverebbe una pagina dolorosissima per 5mila persone in Italia, in tanti monoreddito e part time, di età superiore ai 50 anni e con venti anni di precariato alle spalle. Una conclusione della vicenda a dir poco discutibile, affatto esente da forti responsabilità politiche.
La Filcams CGIL, unitamente alle federazioni di categoria di Cisl e Uil, da mesi sta denunciando questo sfacelo; nel mentre, altri cavalcano indecentemente e irresponsabilmente – a colpi di spot e demagogia – lo sconforto e la malcelata sofferenza di tanti; solo – poi – limitandosi (un esponente dell’usb nazionale) a convergere con Cgil Cisl e Uil, su come il decreto provochi esuberi in tutta Italia. Inoltre, i lavoratori dovrebbero spostarsi a tanti chilometri di distanza dal luogo di residenza per vedersi garantire il lavoro, con costi insostenibili e paventate riduzioni d’orario. Una vergogna!
Nei prossimi giorni Filcams CGIL comprensoriale, insieme a Cisl e Uil di categoria, promuoverà la mobilitazione dei lavoratori, davanti alla sede dell’Ufficio Scolastico Regionale a Catanzaro ed alla Prefettura di Cosenza. Tanto per chiedere al Governo un urgente tavolo interministeriale per provare a dare, finalmente, una soluzione alla situazione.
Occorre ricordare, infine, che in Provincia di Cosenza, nel nostro territorio in particolare, sarebbero ben 300 i lavoratori (e le loro famiglie) che dal 1° gennaio sarebbero a rischio disoccupazione.
Beffati anziché internalizzati dopo anni ed anni di precariato.
Andrea Ferrone, segretario generale FILCAMS Cgil Pollino Sibaritide Tirreno
Comunicato stampa