Un provvedimento rimasto immotivato che mina alla radice lo stato di diritto, determina diffidenza ulteriore nelle istituzioni, nega il diritto alla giustizia. L’aspetto più inquietante riguarda l’indotto: il territorio ha perso posti lavoro, aumenta il costo della vita e della giustizia, negozi chiusi, case sfitte, professionisti sul lastrico. Il rischio ulteriore, avvertito da più tempo, è rappresentato dalla soppressione di altri presidi di Stato direttamente collegati al Palazzo di Giustizia. Non è un caso se, nei giorni scorsi, è stato posto severamente in discussione il centro medico legale dell’Inps , una cui parte di prestazioni è comunque stata trasferita a Cosenza. Così come traballano alcuni rami delle forze dell’ordine (commissariato e guardia di finanza) ed altri uffici pubblici attualmente presenti in Città.
«Come sindacato- afferma il coordinatore territoriale Luciano Campilongo- sosteniamo appieno le ragioni portate avanti dal Gruppo d’Azione per la Verità che da anni chiede spiegazioni su quanto avvenne nel lontano 2012. Non a caso- continua Campilongo- aderiremo alla manifestazione di protesta programmata per l’11 maggio a Roma. Il provvedimento di chiusura del tribunale di Rossano ha prodotto non solo danni all’utenza, disagi agli operatori di diritto, ma anche al personale dell’amministrazione giudiziaria delle cui difficoltà poco di parla».
Il sistema viario è carente, la mobilità pubblica quasi inesistente:«La disattenzione delle istituzioni – conclude il sindacalista- ha toccato punte non più sopportabili».
La Uil, dunque, vicina ai lavoratori ha deciso di supportate la battaglia del GaV e invita le altre sigle sindacali a fare altrettanto. (comunicato)
Coordinamento territoriale Uil