CORIGLIANO ROSSANO «Il Piano strutturale associato della Sibaritide che l’amministrazione comunale di Corigliano Rossano vorrebbe portare in adozione in Consiglio comunale è certamente obsoleto, è uno strumento urbanistico pensato e ideato oltre dieci anni addietro, poi licenziato dalla conferenza di programmazione nell’ormai lontano 2018. Non è conforme alle necessità attuali delle municipalità interessate (Corigliano-Rossano, Calopezzati, Cassano e Crosia) ed è politicamente scorretto rispetto alla fusione dei due comuni più grandi, intervenuta nel frattempo. È questa la sintesi emersa da un dibattito sul tema organizzato dal circolo cittadino di Fratelli d’Italia».
Lo riferisce il dirigente Gioacchino Campolo che ha moderato il momento di confronto sul Psa della Sibaritide nel tirare le somme del confronto. Nella sede del partito di Corigliano sono intervenuti l’ingegnere Giuseppe Villella, l’architetto e urbanista Cosimo Montera, tra i fondatori del Comitato delle 100 associazioni per la fusione, l’ingegnere Nilo Domanico, con un passato politico nel centrosinistra così come l’architetto Leonardo Zangaro, già segretario del Pd di Corigliano. Le conclusioni sono state affidate al senatore Ernesto Rapani.
«L’iniziativa promossa da Fratelli d’Italia, a prescindere dalle “appartenenze”, i tecnici hanno condiviso l’idea comune secondo cui lo strumento urbanistico è da rivedere – spiega Campolo – al contrario di quello che vorrebbe far pensare l’amministrazione Stasi. Tutti i partecipanti hanno sottolineato un elemento cardine: l’assenza del processo di fusione, non considerato dal piano, sia in termini di indirizzo e quindi politici, che “fisici”. Il Piano strutturale associato con altri comuni contermini avrebbe dovuto prevedere, ad esempio, la programmazione di un sistema di trasporti intermodale, considerato che le aree interessate sono attraversate da una rete ferrata, una rete stradale, e vi gravita anche il porto. La presenza dell’area archeologica di Sibari, ancora, lascerebbe immaginare un’area tutelata nelle immediate vicinanze. Inoltre, la legge di istituzione del Comune di Corigliano-Rossano prevede la realizzazione della cittadella amministrativa, in posizione baricentrica, destinata a polo direzionale in contrada Insiti, nelle vicinanze del costruendo ospedale della Sibaritide, che l’amministrazione Stasi avversa sin dall’insediamento. Si dovrebbero contemplare aree industriali in versione 4.0 e la riqualificazione del polo energetico (centrale Enel in dismissione). E poi bisognerebbe fare i conti con la rivisitazione delle aree vincolate in prossimità di corsi d’acqua, fiumi e torrenti, oggetto di una relazione di parte, che nei fatti vincola lo sviluppo del territorio».
«Nel corso del dibattito – conclude Gioacchino Campolo – è emerso che qualora il Psa della Sibaritide dovesse essere adottato così com’è paralizzerebbe l’economia locale con le immaginabili ricadute sul tessuto sociale e imprenditoriale».
COMUNICATO STAMPA