Elettrificazione della tratta jonica: il silenzio continua, almeno nel nord-est della Calabria. Altrove, invece, la mobilitazione si fa sentire e non poco, forse perché meno vincolati a lobby di potere che paralizzano l’insorgenza di movimenti. Chi non vuole nella Sibaritide una ferrovia in grado di raggiungere Crotone in meno di 20 minuti o Bari in un 1 e 30? Il sistema verrebbe stravolto, e non ci sarebbe bisogno né di aeroporto né di altro. Basterebbe dare seguito al processo di elettrificazione della tratta Sibari- Melito Porto Salvo (l’unico segmento costiero italiano rimasto escluso dalla elettrificazione) che consente l’alta velocità (introduzione freccia argento, freccia rossa, Italo, ecc… ecc…). Un progetto annunciato nel 2011 dall’ex governo Scopelliti e ora svanito nel nulla. Non c’è oggi un solo treno che possa collegare il territorio a Milano per raggiungere l’EXPO. Né si tenta di riprendere un ragionamento al fine di favorire il traffico su rotaia dopo la tragedia del viadotto della Salerno-Reggio Calabria. Da quel che si evince dai contenuti di una petizione popolare “online” il progetto di elettrificazione (che consente l’alta velocità) non è mai stato elaborato dalla Regione Calabria e i fondi sono rimasti fermi presso il Ministero. Oltre 2000 le firme raccolte dal prof. Domenico Gattuso, presidente Ciufer (Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali) talmente stanco che oggi chiede la rimodulazione di quel finanziamento per l’acquisto di nuovi treni sulla tratta regionale. Tuttavia a Sud il fermento si fa sentire. In campo movimenti e associazioni_come “Ferrovie in Calabria” e “Pendolari Jonica”, o il Comitato per la salvaguardia e lo sviluppo della Ferrovia Ionica. Nella petizione che sarà inviata al governo regionale e nazionale si chiede la costituzione e convocazione di un tavolo tecnico con la partecipazione di rappresentanti dei movimenti, dei comuni e di loro tecnici di fiducia; l’avvio di una procedura di gara per l’acquisto di 15-20 treni regionali di ultima generazione; la predisposizione ed attuazione di un piano di rilancio dei servizi di trasporto ferroviario su standard di qualità europei, attraverso un nuovo programma di esercizio. Da Catanzaro in giù si registra maggiore attivismo, lo jonio cosentino invece appare narcotizzato, a parte qualche singola iniziativa del movimento Terra e Popolo e di un comitato di Mandatoriccio. In quei pochi casi in cui si è insorti in tre sono finiti sotto inchiesta per interruzione di pubblico servizio (blocco stazione ferroviaria di Rossano). Il disegno diabolico prevede un progetto di regionalizzazione della tratta jonica che deve rimanere esclusa dai collegamenti interregionali e con il Nord, a beneficio del traffico su gomma. Chi non ricorda la famosa metropolitana leggera Sibari-Crotone? A tale proposta si contrapponeva la tesi del sindaco di Cassano Gianni Papasso che rilanciava Sibari-Crotone- Università della Calabria. Poi come al solito il nulla. Né l’uno né l’altro. Chicchiere, parole, scontri sulla stampa, per incassare magari un minimo di visibilità o ingraziarsi chi si pone di traverso a ogni forma di sviluppo di questo territorio.
(garantista)