Si tratta del coronamento di un lavoro importante portato avanti in sinergia con il Comitato di Tutela del finocchio di Isola Capo Rizzuto che è anche Comitato promotore per l’ottenimento dell’IGP e che ha visto una lunga interlocuzione da parte mia con i funzionari del Ministero delle Politiche Agricole soprattutto nella fase in cui la situazione sembrava essersi bloccata. Era un vero peccato perché il lavoro portato avanti dal Comitato per il Finocchio di Isola era già iniziato da diversi anni.
Nel documento, licenziato nei giorni scorsi, viene presentato il marchio scelto e vengono descritti: il periodo di raccolta, l’aspetto, il colore, il sapore, l’odore e il calibro sia nella tipologia “precoce” sia di quello “tardivo”. La zona di produzione comprende l’intero territorio dei comuni di Botricello e Belcastro nella provincia di Catanzaro e di Mesoraca, Cutro, Isola di Capo Rizzuto, Crotone, Rocca di Neto e Strongoli nella provincia di Crotone. Come indicato dal disciplinare, ogni fase del processo produttivo viene monitorata documentando per ognuna gli input e gli output.
L’elevata specializzazione nella produzione si è tramandata nel tempo e l’obiettivo è garantire la tracciabilità del prodotto. Il fortissimo legame tra il territorio inteso come ambiente geografico e pedo-climatico interessato può essere assunto da una considerazione squisitamente filologica: era usanza abbastanza diffusa denominare i terreni ed i fondi con toponimi conosciuti nel territorio. Tali denominazioni quasi sempre servivano per classificare i prodotti che da essi derivavano e ciò anche in base alla fortuna che tale prodotto incontrava sui mercati dell’epoca.
Tracce di commercializzazione del “Finocchio di Isola Capo Rizzuto” risalgono agli inizi del Novecento ma è a partire dalla metà del secolo scorso che è diventata una presenza importante nei mercati ortofrutticoli italiani, principalmente nel periodo che va da novembre a maggio.
Affermazioni supportate e confermate dalle Manifestazioni religiose, eno-gastronomiche e sagre locali che, ormai da svariati anni a questa parte, si tengono nella centrale Piazza del Popolo dell’abitato di Isola di Capo Rizzuto. Al 1983 e 1984 risalgono le 2 edizioni sulla “Sagra degli ortaggi isolani” nelle quali viene riservato il risalto principale al Finocchio di Isola Capo Rizzuto.
In occasione della Festa Patronale in onore della “Madonna Greca”, Patrona di Isola Capo Rizzuto. già fin dal 1990 si svolge la Festa degli Agricoltori, dove si evidenzia fin da allora l’attenzione verso questo prodotto del territorio. Tutti elementi fondamentali per richiedere la certificazione IGP.
Al di là degli aspetti tecnici, concludo dicendo che questo è un riconoscimento importante tenacia talotta e degli agricoltori. Comitati e Consorzi come quello di Isola di Capo Rizzuto sono organizzazioni alle quali sono particolarmente attenta perché possono fare la differenza in positivo come in questo caso del Finocchio di Isola di Capo Rizzuto. Sono ben lieta di aver preso parte a questo percorso che si avvia ora alla fase finale. Il compito di noi rappresentanti politici p proprio quello di essere al servizio dei cittadini e del territorio. Colgo l’occasione per fare gli auguri ai produttori e virus permettendo sarò lì per festeggiare. Questa è una vittoria soprattutto per il presidente del Comitato Aldo Luciano insieme al responsabile agronomo Dott. Enzo Talotta.
Il mio impegno non termina qui. Sarò al fianco dei produttori e di tutta la filiera fino a che il risultato non sarà raggiunto definitivamente. Quando apporremo l’etichetta sulla prima confezione di Finocchio IGP di Isola di Capo Rizzuto potremo dirci fieri di aver messo a segno un altro colpo importante per il rilancio del territorio crotonese e dell’agricoltura calabrese nel mondo.
Senatrice Rosa Silvana Abate
Capogruppo M5S in Commissione “Questioni Regionali” e Commissione “Agricoltura”
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