“Sosteniamo da mesi che se il centro storico deve rappresentare una risorsa importante per la città, deve prima di tutto essere vivibile, cioè tornare ad essere luogo abitabile e con una buona qualità della vita”. Lo dichiara il consigliere comunale Flavio Stasi in una nota stampa diffusa oggi, 11 ottobre.
“Inutile affrontare per l’ennesima volta la questione acqua: l’amministrazione comunale al momento si è dimostrata ampiamente impreparata alla risoluzione del problema e continua a sperimentare inutili e dispendiose soluzioni tampone.
Presto apriremo una vertenza trasporti che vada oltre la questione degli scuolabus, ma di certo anche la presenza di scuole in buono stato e di qualità è necessaria per offrire alle famiglie un contesto ottimale per vivere nella città alta.
E su questo serve la massima attenzione, partendo da ciò che è già accaduto e sta accadendo: inaccettabile che la scuola di San Domenico, la cui apertura è stata continuamente rimandata di mese in mese, di lavoro in lavoro, sia chiusa ormai da un anno, costringendo famiglie e bambini a spostamenti ed orari deleteri che, di certo, non invogliano alla permanenza nel centro storico.
Conosciamo tutti gli enormi ostacoli della burocrazia in cui, di certo, si sono impigliati tanto gli uffici comunali di competenza quanto il Dirigente Scolastico, ma riteniamo sia necessaria maggiore responsabilità ed attenzione e, quanto meno, assumere oggi un impegno categorico: dire a tutte le famiglie in maniera ufficiale quando sarà riaperta la scuola, chiudendo la fase delle mezze parole e dei rimandi.
In generale le scuole del centro storico meritano la massima attenzione sia per quanto riguarda gli aspetti strutturali che per quanto riguarda gli aspetti organizzativi.
Ci aspettiamo che l’esecutivo dia immediatamente vita ad un programma per la verifica e l’adeguamento di tutte le scuole alla normativa anti-sismica: senza voler creare alcun allarmismo, riteniamo però doveroso affrontare le questioni di petto, con responsabilità e coscienza. Si tratta di una verifica improcrastinabile. Inoltre, dopo aver seguito a distanza la polemica sulla questione del Liceo Artistico, cercando di superare la sterile contrapposizione politica, risulta ormai evidente che servono atti che impediscano e non offrano pretesti per lo spostamento di classi e istituti allo scalo.
Ecco perché invitiamo l’esecutivo a lavorare fin da subito per organizzare un sistema dei servizi scolastici che renda i ragazzi liberi di scegliere il proprio futuro, quindi la propria scuola, in base alle proprie inclinazioni scolastiche e non in base alla mancanza di corse degli autobus o alle condizioni dell’edificio.
Su questo tipo di iniziative manifestiamo la massima disponibilità alla collaborazione, sperando che questo appello, come gli altri, non cada nel vuoto.