CATANZARO. Le Segreterie regionali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil regione Calabria, esprimono forte sgomento e un profondo sentimento di cordoglio per la scomparsa dell’operaio della Idrorhegion, Antonio Genovese inghiottito tragicamente insieme alla sua auto dalla frana di detriti e fango che ha interessato, nella giornata di ieri, un tratto della strada che collega la frazione di Ortì alla nota località montana Gambarie.
Antonio era un Lavoratore stimato, scrupoloso e molto disponibile che, con la sua professionalità garantiva, insieme ai suoi Colleghi, un servizio essenziale afferente alle manovre idriche nella zona alta della città di Reggio Calabria.
La notizia della tragedia oltre che creare sgomento e rabbia, acuisce ferite e fragilità mai veramente affrontate dai soggetti dei vari livelli Istituzionali, preposti ad affrontare le gravi criticità relative ad un territorio predisposto a fenomeni di dissesto, quali frane e alluvioni, e alla messa in sicurezza delle arterie viarie, soprattutto delle aree interne e montane, nonostante le ingenti risorse finanziarie previste e destinate alla prevenzione dal dissesto idrogeologico e alla creazione di infrastrutture stradali atte ad assicurare alla Calabria ed ai suoi cittadini una mobilità sicura e efficiente.
Sul tragico evento, le scriventi OO.SS. sostengono convintamente l’intervento autorevole della Magistratura e degli Organi inquirenti, al fine di accertare i fatti e attribuire le eventuali responsabilità di questa immane tragedia.
Francesco Gatto-FILCTEM CGIL; Nicola Santoianni-FEMCA CISL; Vincenzo Celi-UILTEC UIL
Comunicato stampa