Corigliano Rossano – Frode fiscale, arriva il provvedimento di sequestro preventivo nei confronti di società riconducibili ai principali indagati nell’ambito dell’operazione portata a termine dalla Guardia di Finanza lo scorso 4 marzo. All’esito del ricorso avanzato dalla Procura di Castrovillari avverso l’ordinanza del Gip, il Tribunale di Cosenza – Sezione Riesame ha disposto il sequestro preventivo di beni mobili e immobili, per un valore di 15 milioni di euro, nei confronti di due società di capitali (per le quali è stata disposta anche la nomina di un commissario giudiziale) e di una ditta individuale.
L’operazione, che ipotizza una frode fiscale per 70 milioni di euro, era sfociata nel blitz portato a termine lo scorso 4 marzo dai Finanzieri del Comando Provinciale Cosenza sulla base di un’ordinanza emessa dal Gip del Tribunale di Castrovillari. 24 complessivamente gli indagati, sei dei quali destinatari di misure cautelari personali. Le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Corigliano-Rossano sotto il coordinamento del Sostituto Procuratore Angela Continisio, hanno consentito agli inquirenti di ipotizzare un meccanismo di frode all’I.V.A. che avrebbe permesso agli indagati di evadere le imposte. L’attività investigativa aveva preso le mosse da una verifica fiscale a carico di diverse società di persone e di capitali riconducibili ad un gruppo familiare, operante nel settore della produzione e commercializzazione di calcestruzzo e nello smaltimento di rifiuti solidi urbani. Tra le accuse ipotizzate: fatture commerciali fittizie, operazioni distrattive in favore di nuove società intestate a soggetti “prestanome” per poi essere successivamente poste in liquidazione o portate al fallimento.