Furto, minacce e ingiurie: assolte due rossanesi

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Si conclude con una sentenza di assoluzione il processo a carico della quarantenne L.A., difesa dall’avvocato Francesco Nicoletti, e della ventitreenne R.M., difesa dall’avvocato Francesca Console. Le due donne, entrambe rossanesi, erano finite a giudizio in seguito ad un furto verificatosi all’interno di un noto esercizio commerciale di Corigliano Calabro.

LE ACCUSE

Per L.A e R.M. l’accusa era quella di essersi impossessate di numerose bottiglie di liquore pregiato di varie marche, sottratte dagli scaffali dell’esercizio commerciale e nascoste all’interno delle proprie borse. Ad entrambe si contestava anche di essersi rifiutate di declinare le generalità ad un Brigadiere dei Carabinieri del Comando Stazione di Rossano, al momento dei fatti libero dal servizio e in abiti civili, che si era comunque qualificato come militare dell’Arma esibendo anche il tesserino di riconoscimento. La quarantenne L.A. era inoltre accusata di minaccia e ingiuria nei confronti del militare dei carabinieri per essersi rivolta a lui con frasi offensive e minatorie.

I FATTI

Tutto ha inizio dall’episodio verificatosi all’interno dell’esercizio commerciale coriglianese dove l’attenzione del Direttore viene richiamata dal suono della strumentazione antitaccheggio della cassa. Qui nota la presenza delle due donne alle quali chiede di mostrare il contenuto delle borse, ottenendo da entrambe un netto rifiuto. Mentre il Direttore è al telefono per richiedere l’intervento dei carabinieri, le due ne approfittano per uscire dal locale. Ma proprio in quel momento vengono intercettate, casualmente, dal brigadiere in servizio presso la Stazione Carabinieri di Rossano che, intuendo l’accaduto, intima l’alt alle due donne qualificandosi come militare dell’Arma. È in questa occasione che la quarantenne rivolgerebbe frasi minacciose e ingiuriose al brigadiere, mentre subito dopo giungono sul posto i carabinieri della Stazione di Corigliano Calabro ai quali le due mostrano il contenuto delle borse, da cui emerge la presenza della refurtiva. Le indagini degli inquirenti, scaturite dalla denuncia sporta dal Direttore dell’esercizio commerciale e dall’annotazione di p.g. presentata dal militare in servizio presso la Stazione Carabinieri di Rossano, sfociano quindi nel procedimento penale a carico delle due donne, entrambe rinviate a giudizio.

LA DECISIONE DEL TRIBUNALE

All’esito delle discussioni finali, il Tribunale di Castrovillari, accogliendo in toto le tesi difensive e le richieste avanzate dagli avvocati Francesco Nicoletti e Francesca Console, emette una sentenza di assoluzione per entrambe le imputate.

 

(fonte: comunicato stampa)

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