I FATTI Nel corso dell’espletamento di un servizio di pattuglia automontata con compiti specifici i militari sono stati contattati dalla Centrale Operativa del Comando Compagnia Carabinieri di Rossano che disponeva loro di recarsi presso un’abitazione in cui era stato segnalato un furto. Giunti sul posto gli operanti hanno constatato che tutte le stanze dell’abitazione erano state messe a soqquadro in quanto alcuni malfattori si erano introdotti nell’immobile mediante effrazione della finestra della stanza da letto. Nel corso delle operazioni di sopralluogo, nella parte retrostante dell’abitazione, i militari hanno rinvenuto una telecamera a circuito chiuso, facente parte di un sistema di videosorveglianza. Visionate immediatamente le registrazioni, i militari hanno notato un individuo aggirarsi con fare sospetto nella parte retrostante dell’abitazione interessata dal furto, che confabulava con altro soggetto non inquadrato dalla telecamera. L’individuo sospetto veniva immediatamente identificato nell’imputato. Recatisi presso l’abitazione di S.F.S., i carabinieri hanno effettuato una perquisizione domiciliare accertando che l’abbigliamento indossato dall’individuo ripreso nelle immagini della telecamera era lo stesso di quello rinvenuto nella stanza da letto dell’imputato, peraltro gravato da precedenti specifici proprio per furti in appartamento.
LA DECISIONE DEL TRIBUNALE Nel corso del processo a carico dell’imputato sono stati escussi i militari che avevano effettuato l’attività dì indagine, i quali hanno confermato ogni singolo aspetto. In sede di discussioni finali, il P.M. ha formulato una richiesta di pena pari ad anni 3 di Reclusione. Il Tribunale di Castrovillari, in totale accoglimento delle richieste avanzate dall’avvocato difensore Francesco Nicoletti, ha emesso una sentenza di assoluzione nei confronti del rossanese S.F.S.
(comunicato stampa)