E’ impensabile che i cittadini abbiano voluto una città nuova per poi affidarla a persone vecchie, perciò il Movimento 5 Stelle dovrebbe essere in prima fila a raccogliere e convogliare questa istanza di cambiamento, per costruire qualcosa di positivo.
Ognuno di noi attivisti in questi mesi ha legittimamente espresso le sue idee sulla fusione. Ma ora che il referendum è passato, bisogna rispettare la voce dei cittadini e fare sì che questa diventi la bussola del nostro agire. Il segnale di apertura e unione che ci hanno mandato è inequivabile. Il cambio di visione culturale che ci hanno chiesto ci deve spingere a rimenere uniti.
Del resto, che credibilità avremmo agli occhi dei cittadini che hanno voluto la città unica, se noi attivisti ci presentassimo al loro cospetto separati e frammentati in quattro-cinque gruppetti e gruppettini dove ognuno se la canta e se la suona?
Insomma, nel Movimento 5 Stelle c’è bisogno di ripartire uniti per essere credibili, eppure il portavoce locale Francesco Sapia, evidentemente malconsigliato, continua a porre in essere un atteggiamento divisivo, come dimostra il fatto che solo alcuni attivisti vengano “selezionati” per collaborare o abbiano il privilegio di poter firmare insieme a lui articoli e comunicati, mentre tutti gli altri, per la sola colpa di non essersi “allineati” durante la campagna referendaria, vengono messi ai margini e non riconosciuti.
Errare è umano, perseverare è diabolico. Chiedo pubblicamente al portavoce Sapia di farsi promotore della costituzione di un gruppo unico fra Corigliano e Rossano che non chiuda la porta a nessuno, e permetta a tutti gli attivisti di contribuire alla causa del Movimento 5 Stelle e sentirsi rappresentati. Altrimenti il rischio è che, nonostante il tuo mandato sia prossimo alla scadenza, le divisioni che stai generando sopravvivano anche dopo la fine della tua consiliatura”.