Fusione: Corigliano-Rossano nel nuovo stemma Il Comune di Corigliano-Rossano, testimone di un’antica storia e di ricche tradizioni, si prepara ad abbracciare un nuovo simbolo che racconti la fusione e l’identità condivisa dei due territori che lo contraddistinguono. Il bando per questo concorso di idee offre l’opportunità di creare un simbolo che rappresenti non solo la storia millenaria di Corigliano e Rossano, ma anche le peculiarità ambientali e architettoniche che caratterizzano il territorio. Il nuovo stemma e gonfalone devono essere più di semplici emblemi: devono essere un riflesso dell’identità e dell’anima di questa comunità, suscettibili di adattarsi a varie scale senza perdere di significato e la riconoscibilità. Il rispetto delle direttive dell’Araldica pubblica e delle disposizioni normative per l’utilizzo dei simboli comunali costituirà una guida per la creazione di un emblema che sia unificante, rappresentativo e simbolicamente potente. La vincitrice del concorso Tiziana Bongiorno, laureata all’accademia delle belle arti, ha chiarito come «la scelta del colore del gonfalone può essere influenzata dagli smalti presenti nello stemma, che rappresentano a loro volta le caratteristiche distintive delle due città. Nel processo di realizzazione dello stemma, è stato necessario valutare attentamente il bando e rispettare le rigide regole araldiche che ne disciplinano le dimensioni, la forma e gli elementi iconografici. Attraverso un’analisi araldica dei due stemmi comunali, è stato possibile comprendere le origini storiche e culturali di entrambe le città». Il simbolismo presente negli stemmi permette di riconoscere le radici profonde delle comunità di Corigliano e Rossano. Ad esempio, lo stemma di Rossano riflette la sua storia come centro religioso di rilevanza nel meridione, evidenziando l’importanza della presenza religiosa nel suo passato e nella sua identità attuale. La lettura dei simboli presenti negli stemmi di Rossano e Corigliano offre una profonda comprensione delle radici storiche e culturali delle due città. «Nello stemma di Rossano, la croce con i gigli rappresenta un simbolo mariano di purezza e devozione, evidenziando l’importanza della religione e la venerazione verso Dio. Le conchiglie, simbolo di pellegrinaggio, rimandano al monachesimo e alla storia di Rossano come centro religioso e culturale di eccellenza, particolarmente rilevante nell’ambito della Chiesa calabra greca. Lo sfondo azzurro, simboleggiante il cielo, evoca la gloria, la virtù e la fermezza incorruttibile della città. Da qui emerge chiaramente, osserva la Bongiorno, il legame tra gli elementi araldici e le origini di Rossano, città che grazie al suo passato monastico e religioso ha acquisito una posizione di rilievo nella storia della Calabria».
L’errata interpretazione di alcune norme
Il mantenimento delle ragioni storiche
Infine, è essenziale rispettare le regole araldiche riguardanti i colori, gli smalti, i metalli e le forme degli scudi, delle armi e dei gonfaloni, al fine di garantire una corretta rappresentazione degli stemmi comunali e dei loro elementi distintivi. Il concetto chiave da evidenziare è che uno stemma comunale deve essere chiaro, comprensibile e rispettare le regole araldiche che ne determinano una lettura inequivocabile. In questo contesto, la decisione di non creare un nuovo stemma per la città di Corigliano Rossano è stata presa per mantenere l’integrità e l’origine storica dei due comuni, ancora distinti nei nomi. Invece, si è optato per unire le rappresentazioni araldiche dei due comuni in un unico stemma, sotto il simbolo della nuova città, il Patire. Questa scelta, giudicata positivamente dalla commissione di esperti di araldica, composta dal professor Ferruccio Ferruzzi, il professor Lorenzo Terzi e il dottor Mario Perfetti, ha trovato il suo fondamento nella coerenza con l’identità storica delle due città e nell’adesione alle regole araldiche. Il bozzetto presentato è stato valutato come adeguato allo scopo, migliore rispetto ad altri, poiché è riuscito a unire i due stemmi comunali con l’elemento unificante del Patire e a rispettare le partizioni araldiche stabilite. Questo approccio ha permesso di mantenere la continuità storica e identitaria dei due comuni, mentre li unisce sotto il simbolo della nuova entità urbana.
Una risposta
Sono d’accordo per quanto riguarda la questione delle cornocopie che non fanno parte di una simbologia araldica e per questo motivo non sono state prese in considerazione per la realizzazione della proposta, però mi sorge spontaneo pensare che allora non dovrebbe esserci nemmeno il patire poiché non rappresenta una simbolo araldico