Il progetto fusione tra Corigliano e Rossano visto da due esponenti del mondo giovanile coriglianese.
Un mondo questo, e questo aspetto va sottolineato, che il più viene tenuto in disparte da parte della politica e degli amministratori pubblici. Un mondo, invece, che dovrebbe essere preso nella dovuta considerazione, soprattutto quando si tratta di prendere decisioni di un certo peso, quale appunto quella riguardante la fusione. Ed ecco che i giovani non ci stanno ed in proposito vogliono dire anche la loro. E sono Gianluca Ginese di Aria Nuova-Riferimento popolare e Gianfranco Costa di Movazione comune ad intervenire con una dichiarazione sull’argomento. “Ogni volta che la vecchia politica parla dei giovani – affermano Ginese e Costa – è perché non ha niente da dire. Le stessa classe dirigente che ci ha portato a questo punto pretende di sapere cosa sia meglio per i giovani. Giustificano questo atteggiamento con la solita frase “pensiamo al futuro dei nostri figli”, ed ogni volta puntualmente si servono della cosa pubblica per sistemarli. Cosa ne può sapere il “passato” delle esigenze del “futuro”? Non riusciamo a far capire – sottolineano Ginese e Costa – che una comunità si costruisce insieme anche con l’unione generazionale. Sulla fusione appunto l’atteggiamento tenuto è sempre lo stesso, le peggio promesse appartenenti alla prima Repubblica vengono riesumate dalle macerie del tribunale di Rossano. E’ inutile millantare il falso e conseguente aumento dei posti di lavoro pubblici, la maggior parte delle volte riservati e controllati dallo stesso ancien regime che propone la fusione, derivanti da un voto positivo al referendum che si terrà il 22 ottobre. La storia ci ricorda – prosegue la nota dei due giovani coriglianesi – che nulla è regalato, le felici assunzioni giovanili nel pubblico impiego degli anni 80 hanno condannato la generazione attuale a pagare il debito creato dai propri genitori, distruggendo qualsiasi possibilità di emancipazione libera che contraddistingue ogni nazione democratica.
Questo territorio, con o senza fusione, si svilupperà solo con una seria azione politica ed amministrativa ben ponderata e programmata. Per una volta facciamo le persone serie, mettiamoci al tavolo tutti insieme e rendiamo, prima del 22 ottobre, “pratica azione amministrativa” tutta la filosofia creata in questi due anni. Non possiamo pretendere che i cittadini firmino ancora una volta una cambiale in bianco nelle urne. Non ve lo meritate”. Più chiari di così Ginese e Costa non potevano essere. Riteniamo che la politica debba finalmente svegliarsi e consegnare il ruolo che merita a questi giovani, riteniamo che è solo attraverso un vero e leale coinvolgimento delle forze giovani di questa città il nostro territorio non potrà che trarne giovamento.
Purtroppo fin qui in questa direzione si è perso troppo tempo. I giovani non possono continuare a rimanere alla finestra, ma devono essere parte attiva e interessato dello sviluppo di questo nostro territorio.