Fusione, lettera aperta del sindaco di Corigliano Giuseppe Geraci alla luce degli ultimi accadimenti tra cui l’invio, da parte della Prefettura di Cosenza, della Commissione di accesso agli atti.
Il mio Comune sta vivendo in questi giorni un’esperienza unica e, francamente, produttiva di un acuto dolore civico-sociale e istituzionale.
La mia Amministrazione, dall’immediatezza del suo ingresso, ha fondato il suo agire esclusivamente sulla trasparenza e sulla buona amministrazione, quest’ultima ispirata ai criteri di assoluta legalità.
Ha superato, per quanto possibile, la precarietà dei conti ereditati e ha ritenuto di lavorare nel giusto. Quando ha sbagliato, lo ha fatto in assoluta buona fede.
L’intervento del Prefetto di inviare la Commissione di accesso nella casa municipale ha certamente una sua ragione di essere, conoscendo l’attenzione che l’attuale rappresentante del Governo dedica a tutti gli atti che assume. Una ragione che lo scrutinio documentale avrà il compito di smentire.
La mia speranza è che i lavori di accertamento si possano comunque concretizzare e concludere nel breve periodo, per sollevare dall’angoscia relativa gli amministratori e i dipendenti, costretti a diffidare l’uno dell’altro senza un apparente motivo.
Dall’esito dei lavori della commissione dipenderanno le sorti dell’amministrazione, che ho ragione di ritenere esente da responsabilità e non avvezza a consentire infiltrazioni di sorta nel suo operato. Non solo. Dipenderà il futuro della Città in termini di riferimenti istituzionali e di esercizio dei poteri di chi andrà, successivamente, ad assumere il ruolo di decisore pubblico.
Tutto questo capita in un momento particolare.
Bussa, infatti, da più tempo alle porte del Vostro Municipio, la necessità del comune di Corigliano di fondersi con quello di Rossano e con i comuni immediatamente viciniori.
Allo stato è iniziata la procedura intesa a fare di Corigliano e Rossano una Città Unica, che è in itinere.
In una tale ottica va politicamente letto anche il recente evento che ha colpito il comune di Corigliano e quello di Cassano, atteso che dal loro esito, separato o congiunto, potrà cambiare il cammino della storia.
La fusione, strumento giuridico istituzionale di alto spessore, non può perfezionarsi senza le necessarie cautele. Una tale considerazione, non solo mia, ma rappresentata anche dal Movimento 5 Stelle di Corigliano, deve diventare la preoccupazione di tutti, solo che si voglia arrivare a creare una Città grande, non solo per dimensioni, che sia finalmente rappresentativa nel mondo di ciò che la Sibaritide rappresenta.
Compito dei sindaci, in occasioni simili, è quello di lavorare per il sempre. Perché vengano offerte ai propri territori e ai propri concittadini le occasioni storicamente vincenti, che trasformino il banale esistente in successo. Bandendo in ciò quelle piccole beghe che non vale neppure la pena vincere perché lasciano il tempo che trovano. Esse trovano spesso cittadinanza perché rappresentano un comune passatempo che non deve trovare ospitalità nelle cose che contano.
Il dolore che vivo da primo cittadino, ma anche da ultimo coriglianese e testimone attore della Sibaritide, mi impongono di assumere una decisione non facile.
Corigliano, Rossano e Cassano allo Jonio meritano molto di più di quanto tutti siamo riusciti a dare loro nell’abbozzare il loro futuro. Quella che si gioca oggi è una partita senza ritorno, che nessuno, dico nessuno, può permettersi di perdere, nell’interesse dei nostri giovani, altrimenti destinati ad andare via.
Di conseguenza porterò in Consiglio Comunale, in occasione dell’approvazione del Bilancio di Previsione del triennio 2017-2019, la proposta di costituire una commissione consiliare paritetica, partecipata da tutte le consigliere donne del mio comune, perchè si occupi di valutare assunzione di atti deliberativi propedeutici a generare la migliore fusione possibile.
Un atto che notificherò al Presidente della Regione Mario OLIVERIO perchè venga presa in considerazione una moratoria dell’attuale procedura in corso, sino a quando la commissione di accesso di Corigliano non si sarà definitivamente determinata. È difatti impensabile che i coriglianesi in questa particolare situazione possano impegnarsi serenamente nell’affrontare la campagna referendaria”.
(fonte: comunicato stampa)