Nelle mie precedenti esperienze da sindaco e da coordinatore regionale ANCI per le unioni dei Comuni, ho avuto modo di approfondire le tematiche tecniche, amministrative e sociali afferenti alle politiche aggregative per gli enti locali. Le unioni e ancor di più le fusioni, per essere portate avanti con successo e utilità pubblica, hanno bisogno di intelligenze lungimiranti, di conoscenze tecniche e di un grande capacità di mediazione. Non seguire queste regole vuol dire fare del male al proprio e all’altrui territorio così come fa chi suppone di guadagnare un ruolo ricorrendo ad iniziative estemporanee che rischiano di creare un vero e proprio caos istituzionale.
Tutto questo sta accadendo nell’Alto Ionio dove invece che ragionare sulla reale utilità della fusione e sul modo per correggere il tiro si litiga con tutti. Finanche con se stessi e non solo. Lo si fa ricorrendo all’ingiuria, alla velata diffamazione e al vilipendio delle istituzioni. Lo si fa insomma volgarmente, utilizzando un linguaggio di bassa lega, supponendo così di esercitare un ruolo che poi non viene riconosciuto da alcuno, se non dai soliti quattro amici al bar.
Le recenti esternalizzazioni non fanno altro che seminare odi «razziali», ricorrendo a metodologie donchisciottesche, dove il mulino a vento è rappresentato dalla cattiva Cosenza, rea non si campisce di cosa e del suo hinterland, notoriamente aperto al mondo della sinergia istituzionale. Il tutto a discapito dell’esigenza di tendere all’unità per instaurare i migliori rapporti tra le ridenti città joniche e il resto del mondo. Ha ragione il sindaco Geraci quando scrive che in un momento della storia nel quale si ha il dovere di rafforzare l’Unione Europea si fa l’esatto contrario di ciò che si deve dividendoci in casa propria. La Calabria ha bisogno di unità costruttiva e di monolitismo contrattuale.
Da parte mia l’impegno a pretendere l’immediata discussione della proposta di legge sulle aggregazioni dei comuni di cui sono cofirmatario insieme al collego Franco Sergio per fare sì che l’istituto delle fusioni abbia finalmente la disciplina e la certezza che merita. Che i nuovi comuni siano il frutto di scelte meditate a tal punto da guadagnare la migliore rappresentanza istituzionale e il giusto successo. Prima di tutto il benessere e una maggiore/migliore occupazione per tutti in particolar modo per i giovani.
(comunicato stampa Orlandino Greco)