Nessuno di noi – dichiara RUSSO – è contro la fusione fra Rossano e Corigliano. Tutti abbiamo a cuore e crediamo in questo progetto politico e di sviluppo che non ha precedenti. Però non possiamo compiere un salto nel buio e ragionare di pancia. C’è in gioco il destino di due grandi città. Abbiamo la possibilità di abbattere i costi della macchina amministrativa? I servizi miglioreranno? E se sì, quali? Ed al futuro cittadino del comune unico, costeranno di meno o di più di quanto costano oggi nelle sue singole città? Questi e tanti altri sono interrogativi legittimi ai quali soltanto un serio e scientifico studio di fattibilità potrà dare risposta, così come del resto è accaduto altrove, senza suscitare alcuno scandalo da lesa maestà. La posta in gioco della fusione – continua l’esponente dell’UDC – è troppo alta per lasciare spazio al populismo del Comitato 100 Associazioni. Quattro persone che fanno rumore mediatico non possono condizionare un percorso da proseguire invece con calma e senza isterie, un processo epocale che esige approfondimento, confronto nel merito, verifica puntuale dei benefici al cittadino, lenta unificazione delle burocrazie, dialogo costante delle due classi dirigenti ma sopratutto maturazione culturale dal basso. Nella gente. Ciò che è intollerabile – prosegue – è che non si possa quasi avere opinioni diverse da quanto sostiene il Comitato, perché in tal caso si viene subito bollati come disfattista. Io non ci sto – scandisce RUSSO. Non è mio costume seguire la strada comoda del pensiero unico. Il referendum – continua – è solo l’ultima parte del percorso. Saremo chiamati a votare solo dopo essere stati informati nel miglior modo possibile. Bisogna conoscere per deliberare. Non si può esprimere il proprio parere alla cieca, con un ideologico si o no, su una questione così delicata, rinviando a dopo qualsiasi altra valutazione. Se, al termine di una ricerca approfondita e scrupolosa, la bilancia dovesse pendere a favore dei vantaggi, vuol dire che l’iter subirà un’accelerazione necessaria. Non c’è da avere alcuna paura. La delibera del Comune di Rossano – conclude RUSSO – che ha già licenziato positivamente l’atto di impulso mi pare aria fritta. Mi auguro che il consiglio comunale di Corigliano non si limiti a farne un copia e incolla. (comunicato)