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Presto si tornerà in consiglio comunale per il voto e credo di avere il diritto-dovere di votare secondo la MIA CONVINZIONE, maturata da quando abbiamo affrontato la questione in seduta consiliare ad oggi.
È vero ciò che sostiene qualcuno che si tratta solo di un atto di impulso e che a decidere saranno i cittadini con il referendum, ma non me la sento di votare una delibera che non dice nulla sia nella sostanza che nel merito.
Io e tanti altri cittadini stiamo chiedendo uno studio fatto da chi ne ha le competenze, per capire realmente a cosa andiamo incontro e come immaginiamo l’organizzazione del Comune unico e quali i vantaggi reali. Personalmente, penso che la delibera fatta dal Consiglio comunale di Rossano sia talmente generica e vuota di contenuti che a chiedere scusa ai cittadini dovrebbe farlo chi l’ha elaborata e proposta, perché mancano tutti gli elementi per consentire agli stessi cittadini di votare in sede referendaria nella piena consapevolezza di ciò che accadrà successivamente.
Rispetto a improbabili finanziamenti, voglio ricordare che siamo già “area metropolitana” e ciò ci consentirà di avere accesso a prescindere, e che le provvidenze per i prossimi anni sono orientate più che al singolo comune, anche se di 90.000 abitanti, all’area vasta.
L’idea di “aria vasta” non piace ai quattro signorotti di Rossano perché questo significa sedersi al tavolo con CASSANO. Io, come la stragrande maggioranza dei coriglianesi, non abbiamo nessuna difficoltà ad includere nel ragionamento il Comune di Cassano, anzi, però mi chiedo: perché i soliti quattro rumorosi, fastidiosi, invadenti e faziosi notabili di Rossano quando sentono Cassano saltano o, addirittura, cadono dalla sedia che occupano? (comunicato- Cataldo Russo – Udc)
