Per il resto la Suprema Corte ha rigettato i ricorsi, confermando la sentenza emessa dalla Corte di Appello di Catanzaro nell’aprile 2018. Condanna definitiva, quindi, anche per il coriglianese Filippo Solimando.
La maxi operazione “Gentleman” era stata avviata nel febbraio 2015 dalla Dda di Catanzaro ed era sfociata in arresti e sequestri scaturiti dalle indagini del Gico della Guardia di Finanza. Ai 24 soggetti coinvolti si contestava, a vario titolo, d’aver condotto e partecipato ad un colossale traffico internazionale di sostanze stupefacenti con importazioni d’ingentissime partite importate da Argentina e Paraguay, nel continente Sudamericano, dall’Europa, segnatamente da Olanda e Germania, e dall’Est Europa. Tra gli imputati Filippo Solimando, 50 anni, di Corigliano, Luigi Abbruzzese, 30, di Cassano Jonio, e Salvatore Nino Ginese, 47, di Corigliano, ritenuti dagli inquirenti anche i presunti “promotori” dell’attività di narcotraffico su scala internazionale. Per Luigi Abbruzzese e Filippo Solimando, in appello erano stati inferti 20 anni di reclusione; per Salvatore Nino Ginese 9 anni e 4 mesi. Quest’ultimo, che in primo grado era stato assolto dall’accusa di aver assunto il ruolo di dirigente dell’associazione di narcotraffico, inizialmente detenuto in regime di 41bis, attualmente non è sottoposto a misura cautelare. Difeso dall’avvocato Pasquale Di Iacovo, Ginese comparirà prossimamente dinanzi alla Corte di Appello di Catanzaro per un nuovo processo, così come disposto ieri dalla Corte Suprema di Cassazione che ha annullato la sentenza di secondo grado con rinvio. Unitamente a lui, torneranno in Appello anche Antonio Abbruzzese (limitatamente al capo 20) e, per la rideterminazione della pena, altri sei imputati.