La giunta Mascaro continua a essere monca di due teste: le deleghe non ancora assegnate sono quelle relative all’urbanistica e al bilancio. Due settori per nulla facili da gestire: sul primo gravano interessi di non poco conto, sul secondo pesa come un macigno l’ombra del dissesto. Per il momento, il sindaco Stefano Mascaro ha assunto ad interim le deleghe, in attesa di una definitiva soluzione, la più indolore possibile. Di mal di pancia ve ne sono abbastanza. In molti sono finiti in panchina, aspettando gli sviluppi. Fuori, per il momento, l’area Micciullo, Lucisano e Calabrò. Anche ne “Il Coraggio di cambiare l’Italia” non è tutto rose e fiori. Anzi. Il malessere sotto traccia si tocca con mano e monta come non mai. Non esplode pubblicamente solo per mera opportunità. D’altronde, l’idea di tornare a casa è un “tarlo” che accompagna chi amministra. L’azione del consigliere regionale Giuseppe Graziano di tenere a bada eventuali equilibri all’interno della coalizione, allo stato, funziona. Ma fino a quando? Il limite è piuttosto sottile. Si lavora a 360 gradi perché si possa individuare un assessorato che si occupi di finanze. Secondo talune indiscrezioni, pare che Mascaro abbia inteso contattare l’ex burocrate Giuseppe Sifonetti, lontano da Rossano da qualche anno, per affidargli il bilancio. Già conoscitore delle dinamiche interne alla macchina comunale, il dirigente Sifonetti si sarebbe riservato di decidere. Tale indicazione sarebbe perorata dall’area Scorza (Pd). Perde quotazioni quindi l’ipotesi di Guglielmo Converso, espressione dell’area Micciullo, per due ordini di motivi: il primo è perché Converso ha già amministrato la città, il secondo è perché è legato da rapporti di parentela con Antonio Micciullo, il più votato in quota Pd. Per l’urbanistica, si è pensato all’ex presidente del consiglio comunale Vincenzo Scarcello, tendenzialmente propenso ma timoroso e prudente nell’assumere l’incarico. Da quel che emerge, Scarcello vorrebbe rimanere nel ruolo di capogruppo del movimento “Il Coraggio di cambiare l’Italia”. Tuttavia, non è ancora detto che la trattativa naufraghi. Tutto questo accade nella più assoluta incertezza. Nelle ultime ore, dopo quello già presentato da Ernesto Rapani (con udienza già fissata dinanzi al Tar Calabria il prossimo 16 novembre) anche il vincitore morale della campagna elettorale Flavio Stasi ha depositato il ricorso presso il tribunale amministrativo regionale della Calabria al fine di addivenire all’annullamento delle operazioni di voto e di decretare lo scioglimento anticipato degli organismi ordinari, così da determinare un nuovo commissariamento. Che per il vicesindaco Aldo Zagarese sarebbe «una vera e propria iattura per la città». Il numero due della giunta Mascaro lo ha sottolineato nel corso di una conferenza stampa tenutasi presso Palazzo San Bernardino in occasione della presentazione dell’Estate rossanese. La giunta Mascaro avverte il peso dell’instabilitàamministrativa. Nonèdato sapere al momento il contenuto del ricorso, ma nonèda escludere la tesi di vizi nell’espletamento delle operazioni di voto e l’esistenza di verbali altamente discutibili. Sul punto, non sono chiari alcuni aspetti, verso i quali la magistratura saràchiamata a verificare. Infine la famosa firma apposta dal consigliere provinciale Piero Lucisano per la validazione delle liste. In Consiglio, intanto, si tornerànei prossimi giorni: in agenda gli equilibri di bilancio e il documento unico di programmazione. La tenuta della maggioranzaèsalda, nessuna scossa tellurica. Si va avanti in alcuni settori turandosi il naso nella consapevolezza che prima o poi arriveràla resa dei conti.