Sono frasi, queste, che ci si aspetta di ritrovarle su qualche social, coperte dall’anonimato del suo autore o nascosto dietro qualche schermo che ne garantisce l’impunità, in pieno stile fake news : frasi, insomma, che subito pensi siano state pronunciate con l’intento – al di là ed oltre il loro contenuto – di diffamare e buttare fango su qualcosa e su qualcuno, inquinare la discussione su certi temi quando gli argomenti della parte avversa si fanno seri e, quindi, vincenti.
Invece no. Esse sono riportate virgolettate sulla Gazzetta del Sud del 22 maggio u.s. ed ascritte, incredibilmente, alla volontà del dott. Eugenio Facciolla, non un privato cittadino ma il Procuratore della Repubblica di Castrovillari. Tanto che si è stentato a crederlo e si è atteso una smentita o qualcosa di simile, invano.
Perciò esse fanno impressione, perché provengono dal titolare dell’azione penale su questo territorio, da chi è preposto ad indagare e perseguire ipotesi di reato, formulando accuse precise e circostanziate.
Dichiarazioni, invece, rese alla stampa con leggerezza e superficialità, senza indicare un qualsivoglia riscontro, senza il precedente – nel corso degli anni – dell’avvio di un’azione penale ( magari dallo stesso Facciolla che ha retto la procura bizantina, sia pure per pochi mesi); oppure di una mirata indagine amministrativa; o ancora di procedimenti disciplinari verso Magistrati, impiegati o Avvocati.
Dichiarazioni con effetti inevitabilmente diffamatori, ancor più gravi perché diretti ad una platea indeterminata di soggetti, e che finiscono per colpire intere categorie ed in ultima analisi una Comunità. Con l’aggravante di offrire il destro a tanti squallidi denigratori, maniaci della tastiera, pronti a rilanciare illazioni e marchiani pregiudizi, sicuri dell’impunità.
La prima conseguenza è che, dopo questo gravissimo atto, i cittadini del Circondario entro cui il dott. Facciolla esercita il suo Magistero, si sentono sicuramente meno tranquilli sul rispetto delle garanzie con le quali deve essere amministrata la Giustizia, specie quando questa entra nella sfera delle loro libertà.
Mettendo insieme le generiche accuse con il riferimento a gruppi di potere, la dichiarazione lascia ipotizzare un concorso tra i diversi soggetti nella commissione di misfatti: i valorosi Magistrati che negli anni si sono succeduti presso il presidio di Rossano, con compiti direttivi e non; i funzionari ed i dipendenti che hanno sempre rappresentato un esempio di laboriosità e di competenza, ma soprattutto di rettitudine ed onestà; la classe Forense di solide tradizioni giuridiche ed etiche.
Un insieme rappresentativo dell’amministrazione della Giustizia a Rossano, da sempre e fino alla fine di quella gloriosa esperienza, additato come esempio positivo da tutto il Distretto calabrese e da oltre i confini della Regione.
Ed ancora senza che lo stesso Facciolla, abbia assunto alcuna iniziativa.
La sortita perciò ha dell’incredibile, se si considera che il contesto in cui è avvenuta, non richiedeva per completezza di informazione quel richiamo, peraltro datato nel tempo. Sortite caratteristiche, invece, di ambienti e circostanza in cui si lanciano messaggi trasversali, ai quali non crediamo e non vogliamo credere, perché la dietrologia è una devianza barbara del dibattito e della discussione franca e aperta e, perciò, va bandita.
E, d’altra parte, la stessa sortita riesce di difficile comprensione se posta accanto alla posizione favorevole assunta dal medesimo Procuratore sull’eventuale nuova revisione della geografia giudiziaria che possa riguardare questo territorio, facendo ammenda di un marchiano errore del passato : posizione invero coerente con quella già assunta nel 2013 contro la soppressione del Tribunale di Rossano.
Infine, le accuse generiche rivolte all’Avvocatura dell’ex Foro di Rossano, se tali resteranno ed in mancanza di specifica individuazione delle persone che sarebbero state autrici di illeciti o di comportamenti non irreprensibili, crea di fatto un’incompatibilità ambientale dello stesso Procuratore, di cui verificare nelle competenti sedi la possibilità di permanenza a capo della Procura castrovillarese.
(comunicato stampa – Fondazione Avvocati di Rossano)