CORIGLIANO Molti consensi sta riscuotendo la serata di solidarietà andata in scena la sera dell’Immacolata al Metropol, organizzata dalla parrocchia Maria SS Immacolata diretta da don Gino Esposito. Un sincero plauso all’iniziativa viene espresso, attraverso una nota stampa, dal Comitato Solidarietà sempre. “Salutiamo con molto favore – si legge nella nota – la manifestazione “Gocce di Solidarietà” organizzata dalla parrocchia SS Immacolata dello Scalo. Momenti come questo di condivisione di azioni benefiche, di riflessione sul valore della solidarietà e di stimolo a ciascuno di noi per comportamenti di vera vicinanza e di aiuto concreto verso i deboli, sono di grande importanza. Specie in momenti epocali come questi in cui rischiano di prevalere egoismi e chiusure di ogni tipo. Verso i poveri e i disperati di “casa nostra” ma anche nei confronti di chi fugge da guerre, povertà e persecuzione di ogni genere e che allo stesso modo interroga la nostra coscienza. Siamo grati a Don Gino Esposito che ha voluto facessimo conoscere la storia dei ragazzi migranti, sbarcati questa estate nel nostro porto, delle cui condizioni come gruppo di solidarietà ci siamo interessati e con noi centinaia di cittadini coriglianesi che li hanno rifocillati e gli sono vicini. L’altra sera al Metropol i ragazzi e i migranti che vivono nelle case gestite con grande cura e attenzione da Mondiversi e CSPE, assieme agli operatori che ogni giorno con tanto affetto li accudiscono, erano tutti presenti e hanno potuto sentire il calore e la vicinanza che i tanti coriglianesi presenti gli hanno riservato. La stessa attenzione, dobbiamo dirlo, che i nostri vicini di comune irresponsabilmente non hanno avuto. Come Rossano, che ambisce pure a fare un comune unico con noi, che non ha mai accolto uno solo di questi migranti, come Amendolara che ha mandato via oltre 60 persone dal proprio comune con la scusa della scabbia, di Mandatoriccio che li ha respinti. Quello dell’altra sera alla manifestazione della parrocchia SS Immacolata è stato un altro piccolo passo che può rendere più agevole l’integrazione in città e speriamo più sereno il futuro di questi ragazzi che sono arrivati da così lontano, ma che ci sono ormai tanto cari”.