Nel mentre scivola via con soddisfazione questo fine settimana all’insegna del FAI e delle bellezze di Rossano, si ritorna a fare i conti con le vicende politiche. A tenere banco sono sempre le fragili alleanze di maggioranza. Quello tra il Sindaco Stefano Mascaro e il consigliere regionale Giuseppe Graziano è un matrimonio forzato. Nonostante la calma apparente, i rapporti non sono idilliaci. Ieri pomeriggio il consigliere regionale ha postato una foto sul suo profilo Facebook, come quasi a voler gettare acqua sul fuoco. Una foto che lo ritrae con le sue figlie e con Mascaro all’ingresso del Museo Diocesano. Con questo commento: “Straordinario afflusso di visitatori da tutto il mondo a Rossano per le Giornate FAI e ampio spazio nel TG1 e a Kilimangiaro su Rai3. Anche noi insieme a loro per la visita al Codice Purpureo, ai monumenti bizantini ed ai Palazzi nobiliari, con il Sindaco Stefano Mascaro”. Graziano cerca di spegnere voci di corridoio che parlano di nervi tesi in maggioranza. Certo, stiamo parlando sempre di rapporti politici e non personali. Sin dall’inizio del mandato le cose non sono andate benissimo. Gli ostacoli e i primi attriti per la formazione della giunta. Quindi i malumori anche nel Pd (Micciullo e Scorza, con quest’ultima approdata al gruppo misto in consiglio). Poi la recente scissione di quattro consiglieri de “Il Coraggio di Cambiare” (con due rientri tra i ranghi), con l’approdo nel gruppo misto, seppur confermando il sostegno al Sindaco. Insomma, diverse problematiche di natura politica. Che Mascaro sta cercando di dribblare (da buon attaccante quale è stato), anche se non si può tirare a campare all’infinito. Le soluzioni sono due: o Graziano e Mascaro trovano una sintesi o si decida il da farsi. Certo, sarebbe un peccato interrompere un percorso politico ben avviato su più fronti (si pensi al bilancio, al settore del personale, all’ambiente, alla cultura, all’urbanistica con il PSA), ma la città risente di queste frizioni politiche che si ripresentano a intervalli regolari e irregolari di tempo. Resta da assegnare la delega ai lavori pubblici. E su questo Graziano sta cercando certamente di spingere. Anche se si punta, come più volte richiesto, a una rimodulazione degli incarichi assessorili. Qualcuno degli attuali assessori in “quota Sindaco” potrebbe essere richiesto come “agnello sacrificale”. Ma chi? Su questo vige il più stretto riserbo. Sta di fatto che c’è già chi scalpita per occupare una poltrona da assessore. Al di là delle loro diatribe di alleanza, che in democrazia ci stanno, per carità, ciò che si deve necessariamente fare è il punto. E trovare una quadra definitiva. Non si può più andare avanti nell’incertezza. Non lo meritano gli attuali assessori, non lo merita Mascaro, che personalmente si sta impegnando all’inverosimile sotto tutti i punti di vista e le numerose emergenze che presenta questa città. Non lo merita Graziano, che si sta impegnando su più fronti (fusione in primis). Non dimentichiamo la sanità e la questione ospedale, il capitolo fusione con la vicina Corigliano e gli sbalzi d’umore del collega Geraci, l’importante partita sull’Enel, l’emergenza disoccupazione. Quindi, Graziano da una parte e Mascaro dall’altra risolvano una volta per tutte le eventuali divergenze. Trovino una soluzione e si vada avanti. Perché tutto questo non è edificante né per Graziano né per il Sindaco. Uno rischia di perdere credibilità politica, l’altro il sostegno dei cittadini. La Città è uscita benissimo dalla due giorni FAI. Con presenze turistiche di qualità provenienti anche da fuori Regione. A testimonianza del fatto che la materia prima per far decollare questa Città c’è. E si chiama turismo tutto l’anno. Con cultura, mare, montagna, enogastronomia, beni culturali, monumenti e tanto altro. Ma si risolvano le diatribe.