Dal giorno dell’alluvione molte zone, che avrebbero dovuto essere oggetto di interventi non rinviabili, giacciono ancora in condizioni disastrose. L’esempio più eclatante è dato dalla situazione sul torrente Acqua del Fico che, secondo quanto disposto dal Comune di Rossano, sarebbe stato oggetto di ricostruzione dell’argine destro e sinistro nonché dello svuotamento dell’alveo fino alla foce. Peccato però che di questi interventi non vi sia assolutamente traccia. Infatti i lavori disposti con somma urgenza dal Comune per l’eliminazione dello stato di pericolo e per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità non sembrano essere stati completamente eseguiti nonostante una prima delibera della giunta comunale, la n. 297 del 10 settembre 2015 attraverso cui è stato disposto il pagamento di € 247.000,00 previa visione dei lavori eseguiti ed in corso d’opera, cui ne è seguita una seconda, la n. 05, del 4 febbraio 2016 con la quale detta somma veniva addirittura aumentata in virtù di perizie giustificative che sarebbero state redatte una volta preso atto dei lavori effettuati. Ma di quali lavori i responsabili avrebbero preso atto? Il torrente Acqua del Fico infatti, che avrebbe dovuto essere oggetto di interventi, giace ancora in condizioni post alluvione. Eppure con la delibera del 4 febbraio è stato non solo confermato l’importo di € 247.000 spettante alla ditta esecutrice dei lavori, ma addirittura detta cifra è stata ulteriormente incrementata fino ad € 294.488,42. Ci piacerebbe a questo punto conoscere il contenuto delle perizie giustificative e su cosa le stesse siano state effettuate dal momento che il torrente in oggetto risulta ancora interamente sommerso di detriti (altro che svuotamento!) e del rifacimento degli argini dx e sx vi è solamente la messa in posa di una serie blocchi di cemento come testimoniano le foto a corredo di quanto ivi sostenuto che mai potrebbero giustificare un costo così elevato. Infatti l’unica opera giustificativa di un importo del genere sarebbe solamente lo svuotamento dai detriti dell’alveo fino alla foce, atteso che i lavori finora eseguiti non supererebbero un importo di qualche decina di migliaia di euro. Cosa sta facendo il Comune? A noi non sembra che sia stata prestata la dovuta attenzione dal momento che, trattandosi di lavori pubblici di somma urgenza, avrebbero dovuti essere realizzati non solo con la dovuta celerità ma la successiva perizia giustificativa dell’aumento dei costi sembrerebbe confermare di fatto che i lavori sarebbero da considerarsi incredibilmente ultimati. E fortuna ha voluto che dal 12 agosto 2015 non si siano verificati pericolosi acquazzoni altrimenti oltre al danno avremmo avuto anche la beffa.
Attendiamo una spiegazione esaustiva e tempestiva da parte dell’Amministrazione Comunale.